salita alla chiesetta di Sant'Agapito a Cesiomaggiore
Una breve escursione ad una delle numerose chiesette della pedemontana di destra Piave, in Valbelluna.
Facile passeggiata, buona parte su stradina asfaltata e solo da ultimo su sentiero, tuttavia sempre in salita abbastanza sostenuta.
Può tornare utile per qualche ora di diversivo quando il tempo, o le condizioni fisiche, non consentono escursioni più impegnative.
Il panorama non è particolarmente interessante in quanto l'alta valletta del torrente Salmenega è incassata tra imponenti scarpate boschive.
Mentre dalla banca rocciosa dove si trova la chiesetta, parzialmente scavata artificialmente, lo sguardo è limitato al paese di Cesiomaggiore e solo ad una piccolissima fettina della Valbelluna.
L'area è sul margine centrale del Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi.
Più interessanti gli aspetti storici ed etnografici.
Questo impervio versante sud del grandioso complesso del monte Palmar / Tre Piere (Tre Pietre)(m.1965) non offre altri itinerari escursionistici.
Solamente un ampio giro al Palmar (m.1484) con un sentiero (sentiero Corrado De Bastiani) molto impervio e insidioso che traversa, con difficoltà, al bivacco Bosc dei Boi (m.1500) e poi scende, con diversi passaggi impegnativi e scabrosi, alla chiesetta di Sant'Agapito.
Pericolo di frane e caduta sassi.
Solo per escursionisti molto esperti.
Dell'oratorio di Sant'Agapito non si hanno precise notizie della sua storia.
La prima documentazione certa risale al XVI secolo, ma alcune strutture murarie denotano tipologie costruttive del XIII secolo.
Nel recente restauro e rifacimento del tetto, è venuta alla luce l'incisione della data 1728, il periodo dell'ampio restauro e parziale rifacimento dell'edifico nelle forme attuali, secondo le tipologie dell'epoca davvero sobrie e tuttavia elegantissime, presenti anche in altre antiche chiesette agrappate alle impervie falde rocciose pedemontane.
Una campanella è datata 1529, il periodo del primo ampliamento.
Numerose le suppellettili di notevole fattura e materiali lapidei di provenienza locale di varie epoche.
Davvero elegante l'interno, con la caratteristica inferriata in ferro battuto che divide l'area presbiteriale.
Sant'Agapito (da Palestrina, RM) fu giovanissimo martire cristiano nella persecuzione di Diocleziano (274 d.C.) in area laziale.
Il culto di Sant'Agapito si diffonde nel bellunese solamente nel XVI secolo, portato da qualche religioso proveniente dal centro Italia.
Questo di Cesiomaggiore è, probabilmente, l'unico edificio del bellunese dedicato al Santo.
La festa si tiene il 18 agosto quando, un tempo, il parroco di Cesiomaggiore saliva in processione alla chiesetta.
La Pieve di Cesio, cui l'oratorio di Sant'Agapito appartiene, è documentata da una Bolla pontificia di Lucio II del 1184.
La località è molto più antica, dell'epoca romana rimane a testimonianza una stele miliare del I secolo d.C., riguardante il percorso della strada militare Claudia Augusta Altinate.
Ormai certe le ipotesi che questi percorsi romani ricalcassero transiti ben più antichi con radici preistoriche.
Certo anche il fatto che chiesette, oratori, eremi, numerosissimi in tutta l'area della Valbelluna, siano eredi di antichissimi altari pagani lungo vie di transito, luoghi di lavoro, posti di vedetta o di arroccamento, con tanto di santi 'riciclati' al culto cristiano.
Di questo scenario anche Sant'Agapito non fa eccezione, confermato dal ritrovamento, in una antica cava nei pressi della chiesetta, di due monete romane.
Inoltre Sant'Agapito si raccorda coerentemente con i vicini oratori di
San Michele a Roncoi, all'
eremo di San Mauro in Val Scura sull'opposto versante del Palmar, e con la splendida
chiesetta di Sant'Eurosia in Val Canzoi.