Roncoi, oratorio di San Felice, rifugio Casera Le Ere
Dall'ampio parcheggio di Roncoi salire alla chiesa e proseguire lungo la stradina in ripida salita che conduce ad un agriturismo e da dove si diramano i sentieri di salita al rifugio Le Ere e al Pizzoch.
La stradina diventa sterrata e prosegue in leggera salita fino al bellissimo ripiano dove si trova la chiesetta di San Felice.
Dirimpettaia, un po' più in alto al di là della Val Scura, si trova la
chiesetta di San Mauro in Monte.
Il panorama è bellissimo sulla parte centrale della Valbelluna.
Da qui si può salire al rifugio Le Ere.
Si tratta di una vera escursione che richiede un po' di impegno.
Seguire verso nord il sentiero della Val Scura per qualche centinaio di metri fino ad un bivio.
Verso destra si dirama un ripido sentiero che mira alle balze rocciose, sempre in mezzo ad un fitto bosco misto.
Aggirate le balze rocciose, sempre in ripida salita, si sbuca sullo strapiombo della profondissima valle e si prosegue a poca distanza dal filo di cresta, senza comunque problemi di esposizione o gravi pericoli, prestare tuttavia attenzione perché l'erba è alta, il terreno franoso ed il sentiero poco frequentato.
Dopo un tratto pianeggiante nel fitto bosco (un passaggio protetto con balaustra di legno) si perviene ad una valletta con una piccola sorgente d'acqua.
Il posto è noto come 'il Fontanon' ed un tempo si andava a prelevare l'acqua.
La salita riprende ripida nella valletta, il terreno piuttosto scivoloso, anche perché si è nell'umido versante nord.
Scollinata la cresta in breve si perviene all'ameno rifugio Le Ere.
Per la discesa si percorre il sentiero Cai 853 che scende ripido a Staolet (l'agriturismo visto all'andata) oppure più lungamente si segue la stradina sterrata per Roer di Roncoi (poco sopra la chiesa).
Giro da non sottovalutare, specie se le condizioni meteo non sono buone, comunque escursionistico a dispetto della sottovalutazione dei cartelli didattici nei pressi del parcheggio. Servono almeno 4 ore di cammino.
chiesetta San Felice a Roncoi di San Gregorio |
dove | San Gregorio nelle Alpi (Belluno) |
park | piazzale Roncoi (m.650) - coord. N.46°06'55.0" E.12°01'49.7" |
luoghi |
chiesetta di San Felice (m.900) - coord. N.46°06'57.0" E.12°00'37.3"
rifugio Le Ere (m.1.300) - coord. N.46°07'26.8" E.12°00'57.6" |
motivi | paesaggistici, naturalistici |
quando | estate, autunno |
lunghezza | km. 9 |
tempi | circa 4 ore, soste escluse |
sentiero | stradine forestali, sentiero ripido e poco frequentato |
orientamento | facile |
dislivello | 650 m. |
difficoltà | abbastanza impegnativo |
punti d'appoggio | rifugio Casera Le Ere (m.1.297) ameno rifugio privato molto frequentato |
nordic walking | parzialmente adatto |
jogging | parzialmente adatto |
mountain bike | no per San Michele, sì per Le Ere lungo la stradina |
ciaspole | non adatto |
ricognizione | 21 settembre 2008 |
cartografia | foglio n.023, Alpi Feltrine Le Vette Cimonega - Tabacco 1:25.000 |
nota | rilievo Gps parziale interrotto presso il Fontanon per motivi tecnici |
download | waypoints e traccia Gps dell'escursione |
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rifugio Casera Le Ere (m.1.297) al Pizzoch (m.2.186)
Naturalmente l'ameno rifugio Le Ere si può raggiungere anche in maniera più semplice e facile.
Oltre che partire dal parcheggio di Roncoi, è possibile salire ancora per qualche chilometro la stradina che dopo alcuni tornanti termina (sbarra) ad una ampia piazzola di sosta.
La stradina, ovviamente, è, a tratti, molto ripida e stretta perciò adatta ad autisti esperti di stradine di montagna
Dalla piazzola di sosta per raggiungere il rifugio si prosegue per la stradina sterrata in moderata salita, si svolgono alcuni tornanti ed un tratto a ridosso di una costola rocciosa.
Attenzione, slavine d'inverno che finiscono sulla strada anche fino a primavera.
Quindi si perviene ad una piccola terrazza boscosa.
Ancora un breve tratto di salita e si giunge al rifugio in posizione panoramicissima e particolarmente felice a dominare una lunga fetta della Valbelluna.
Meno di una ora camminando con calma dal parcheggio al termine della stradina.
Al rifugio si può salire in mountain bike dal fondovalle Valbelluna.
E' una bella e molto appagante salita, molto panoramica, non eccessivamente dura per i pedalatori allenati.
escursione al monte Pizzòch (Pizzocco)
San Gregorio nelle Alpi, Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Assieme al Monte Tre Pietre, il Pizzòch è la montagna che domina la parte centrale della Val Belluna.
Da Santa Giustina Bellunese si presenta come un imponente corno bicuspide svettante sopra un grande zoccolo boscoso.
Ai suoi piedi belle contrade caratteristiche e numerose ville del periodo della dominazione veneziana, la più conosciuta ed in posizione panoramica stupenda, tanto da essere visibile da una gran fetta della valle, è
villa Sandi-Zasso a Moldoi di Sospirolo.
Nella foto la villa con, sulla sinistra seminascosto dal pilastro, il
corno del Pizzòch che qui mostra il profilo più nobile assomigliante al Corno Dogale.
Dalla cima si dominano (quando non c'è nebbia) pressoché tutte le Dolomiti, le Prealpi Bellunesi e la pianura fino al mare.
La cima è una sottile cresta rocciosa dalla quale la parete nord-est precipita per 800 metri.
Molti percorsi, tutti estremamente impegnativi, si diramano attorno a questa massiccia montagna, in particolare nel versante nord, dalla valle del Mis e ai "Piani Eterni"
l'itinerario di salita alla cima Pizzoch
Subito dall'agglomerato di case di Roer di Roncoi (San Gregorio nelle Alpi) si sale per un sentierino/scorciatoia nel bosco seguendo le indicazioni (sentiero Cai n.851) per il rifugio Le Ere e si arriva ad una carrareccia che, verso sinistra,
mira al rifugio (itinerario molto frequentato da turisti che salgono all'ameno rifugetto). La si lascia subito per seguire (nord) il ripido sentierino che si inoltra nella fitta boscaglia.
La salita si presenta costantemente ripidissima e faticosa e, anche con numerosi tornanti, si addentra nell'impluvio della valletta che scende dalla forcella Intrigos.
La vegetazione si fa via via più rada e le visioni più ampie.
Dopo alcune ore di duro cammino si incontra un primo bivio, qui un piccolo cartello indica il percorso verso forcella Intrigos e il 'Fornel Trophy'.
Ricordo un tempo, ma bisogna vederlo anche con una piccola dose di ironia, un cartello con la spaventosa e deprimente indicazione '10-12 ore'!.
Verso sinistra, invece, con un'altra mezzoretta di dura salita si perviene al miserevole, anche se in bellissima posizione, bivacco Palia.
Dai pressi un ripido sentiero risale la cresta dapprima erbosa poi a ripido canalone sassoso che aggira il torrione sud, il Pizzocchet (m.1981), e perviene ad un minuscolo intaglio roccioso di cresta.
Per una cengetta, prestare attenzione se innevata o con ghiaccio, cosa facile trovandosi a nord, si scende al fondo del canalone che scende verso forcella Intrigos e si risale subito il ripidissimo pendio erboso con risalti rocciosi della cima.
Il tratto non è difficile e nemmeno pericoloso, ma è molto ripido e costringe anche ad alcuni passaggi di arrampicata sui gradoni rocciosi sporgenti.
La cima è un balcone panoramico fantastico e ripaga ampiamente di tutta la fatica fatta.
Si scende per il medesimo itinerario all'ampio passo erboso (croce) nei pressi del bivacco, da qui al rifugio Le Ere con un comodo sentiero, poi mulattiera (numerose indicazioni).
Interessanti vedute panoramiche e caratteristici risalti rocciosi.
Dal ridente rifugetto un comodo sentierone e la stradina forestale ci portano facilmente al punto di partenza.
monte Pizzòch (o Pizzocco) - Valbelluna Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi |
dove | Roncoi - San Gregorio nelle Alpi / Santa Giustina Bellunese |
parcheggio | piazzale Roncoi (m.650) - coord. N.46°06'55.0" E.12°01'49.7" |
difficoltà | non difficile (sempre proporzionalmente valutando le Dolomiti Bellunesi), ma impegnativo per il grande dislivello e la lunghezza - (Cai=EE per la salita alla cima) |
pericoli/esposizione | una cengetta esposta sul canalone a nord del Pizzocchetto, le roccette sotto la cima sono ripidissime e costringono ad un minimo di facile arrampicata, la cima è una crestina a tratti esilissima ed espostissima |
per chi | per camminatori ben allenati e pratici di queste montagne impegnative |
mete principali | bivacco Palia (1.577), cima Pizzòch (2.186), idilliaco rifugio Casera Le Ere (1.297) |
caratteristiche | classico sentiero prealpino molto ripido e sostenutissimo verso la cima ripido canalone e qualche passaggio su roccette ripidissime |
tempi di camminata | 7-8 ore complessivamente per l'a.r. |
dislivello totale | 1.600 m. |
quota massima | 2.186 m. cima Pizzoch |
sentieri | Cai n.851 al biv. Palia, quindi canalone segnalato ma non numerato |
nordic walking | non adatto |
ciaspole | sconsigliabile in alto, fino al rifugio bassa quota e condizioni ottimali rare |
punti d'appoggio | bivacco Palia (m.1.577), solo per emergenza rifugio Le Ere (m.1.297) ameno rifugio privato molto frequentato |
quando | escludere il periodo estivo, l'autunno è il momento migliore, no in inverno con ghiaccio e neve |
download | waypoints e traccia Gps dell'escursione |
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altri itinerari in zona
Si tratta di traversate ed anelli tutti estremamente impegnativi e per camminatori dalla gamba decisamente buona ed allenata.
L'anello completo attorno al Pizzòch per forcella Intrigos (m.1.757), il passo Cimia (m.2.067) ed il passo Forca (m.1.862), segue la prima parte della salita al monte e si risolve in 8-9 ore di duro cammino ed oltre 1.400 metri di dislivello.
Da consigliare ad escursionisti esperti di luoghi solitari e pochissimo frequentati.
Localmente è ambito il
Fornel Trophy massacrante tour de force che si dirama dai pressi del bivacco Palia e, attraverso saliscendi sfiancanti e lunghi tratti su crestine erbose esposte, attraversa la cresta di cime secondarie ad est del Pizzòch (Fornel) e il monte Sperone e scende a Sospirolo.
Circa 10-12 ore e oltre 2.000 metri di dislivello, solo qualche indicazione e qualche traccia.
Aggirando il Pizzòch ad est, per forcella Intrigos (m.1.757) e la casera Cimia, si può raggiungere la casera Erera-Brendol nei Piani Eterni.
La stessa si può raggiungere anche aggirando ad ovest il nostro monte, salendo dal rifugio Le Ere ed il passo Forca.
Entrambi gli itinerari sono lunghissimi, faticosi e con qualche difficoltà tecnica, inoltre bisogna aggiungere la discesa in Val Canzoi ed il fatto che non vi è alcuna possibilità di ricovero, ne scappatoie, durante tutto il lunghissimo percorso.
Sentieri solo per escursionisti conoscitori dei luoghi, molto esperti ed allenati.