sentiero natura attorno al lago della Stua in Val Canzoi
Una bella passeggiata indispensabile per l'approccio a queste montagne 'ostili e difficili' ad un primo incontro, ma che pian piano e con tanta fatica entrano nel cuore dei camminatori esperti aprendosi con scenari indimenticabili.
Il sentiero natura non è difficile da percorrere, tuttavia non è nemmeno una passeggiata 'turistica' come si potrebbe dedurre dai cartelli divulgativi dell'Ente Parco.
Si tratta di una vera e propria escursione da non sottovalutare, relativamente lunga e con molti leggeri saliscendi, ma soprattutto in luoghi solitari, isolati e boscosi.
Alcuni tratti denotano che ben pochi sono i frequentatori, in altri vi sono passaggi che per i principianti possono sembrare 'esposti' su ripide scarpate.
Da osservare che in questo ambiente e in questo contesto, paragonandolo agli altri sentieri, è effettivamente uno dei pochi sentieri 'facili'.
Partendo dall'ex 'albergo Boz' (ora ristorante 'Ai 4 Pass'), si sale alla diga dove termina la strada asfaltata.
Prendere la stradina di sinistra, non quella che costeggia il lago, indicazioni per malga Alvis e rifugio Bruno Boz (da non confondere con il ristorante).
Dopo un tratto di leggera salita e l'attraversamento di una radura con malga, abbandonare la stradina principale e seguire verso destra la stradina che conduce a due casette isolate oltre le quali si scende, con alcuni tornanti, al fondo della Val Canzoi e al ponticello nei pressi del sentiero che dirige al bivacco Feltre.
Scendere verso il lago per qualche centinaio di metri, tralasciare la stradina di sinistra che sale ripidissima ai Piani Eterni, e prendere un sentiero (non troppo evidente, cartelli) che sale a sinistra verso il bosco.
Si percorre lungamente la scarpata sul versante nord/est del lago per arrivare ad una casupola fatiscente invasa dalla vegetazione, si scende fin quasi la sponda del lago e si continua nel fitto bosco fino alla punta est del lago.
Attraversato il displuvio si mira ad un'altra casetta fatiscente proprio sopra la diga, in linea d'aria poche centiani di metri dal ristorante ma sul versante opposto, percorrendo alcuni tratti a mezzacosta su scarpate ripide.
Continuare, sempre a mezzacosta, dirigendo verso sud. Vi sono diversi passaggi su scarpate un po' esposte, prestare attenzione non vi sono difficoltà ma serve calma.
Si passa proprio sopra la centralina Enel, continuando si sbuca nella bella radura di Case Bernardi (colonia diocesana).
Ripresa una stradina si scende all'area attrezzata e parcheggi al ponte sul torrente Caorame (si può cominciare l'escursione anche da qui).
Per ritornare verso il 'Boz' si può salire lungo la strada asfaltata, oppure percorrere il tratto interno del sentiero naturalistico.
Nei pressi una delle molte 'calchere' della Val Canzoi, le fornaci di calce viva per le quali la valle era famosa.