Val Canzoi, bivacco Feltre-Walter Bodo e rifugio Bruno Boz
escursioni nel Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi
Oltre le Vette... Feltrine
Là, dove inizia il mal di... Feltrine: Val Canzoi, valle selvaggia e affascinante.
Itinerario che si addentra notevolmente nel mondo delle Dolomiti Feltrine. Un affascinante mondo di straordinaria bellezza, dai grandi slanci verticali di dolomia, molto diverso dai dolci profili erbosi delle Vette, ma che richiede molto sacrificio per poterne cogliere fino in fondo il suo animo selvaggio ed austero. Non si devono snobbare le relativamente modeste quote raggiunte, queste sono montagne vere ed imponenti.
Il bivacco Feltre - Walter Bodo (che fu presidente del CAI di Feltre) è un po' il perno centrale di tutta la catena e snodo dove confluiscono i sentieri più significativi. E' anche punto d'appoggio fondamentale sul percorso dell'altavia n.2 delle Dolomiti.
Questa, dalla Val Canzoi, è la salita principale e la più semplice.
Non deve trarre in inganno, si tratta di una grandissima salita, impegnativa, non particolarmente difficile tecnicamente, ma dove si può ben capire cosa significhino i grandi dislivelli e le lunghe ore di cammino su terreni molto impervi e solitari.
Si attraversano numerosi canalini e orridi inghiottitoi, con i loro salti fatti di cascatelle e marmitte, si passa sotto grandi cascate, si cammina su aree cenge rocciose.
Il tratto centrale di sentiero, parzialmente attrezzato, che passava sulla destra idrografica del canalone del Caorame è stato definitivamente chiuso e dismesso dopo i numerosi incidenti mortali, ora si passa per un sentiero più lungo, ma facile e senza problemi, il
trói de le vache (sentiero delle mucche) sulla sinistra idrografica.
Il tratto tra il bivacco Feltre ed il rifugio Bruno Boz, all'alpe di Neva, è paesaggisticamente affascinante e segue le caratteristiche cenge del Sass de Mura, non presenta particolari difficoltà, ma si svolge attraversando ripidissimi pendii erbosi e cengette che sono insidiose in caso di maltempo o neve.
La discesa in Val Canzoi segue una bella mulattiera che passa per malga Alvis (splendido posto), è lunga ma tranquilla e facile.
Attenzione: per percorrere l'anello in giornata si deve necessariamente essere ottimamente allenati e adeguatamente preparati.
E' un itinerario da oltre 10 ore di durissimo cammino e circa 1800 metri di dislivello.
L'itinerario in dettaglio
Seguire la stradina che costeggia il lago della Stua ed oltrepassare il ponte a monte del lago.
Proseguire nel bosco per la stradina forestale tralasciando anche la stradina verso i Piani Eterni (verso destra) e un altro sentiero verso un ponticello (a sinistra).
Al termine della stradina si oltrepassa il ponte sul Caorame, il sentiero continua nel bosco, leggermente in alto rispetto al displuvio, sulla destra orografica della valle.
Poi si attraversa più volte il torrente Caorame con spettacolari cascatelle e marmitte.
Si cammina costantemente nel fitto bosco misto, diversi sono i tornanti e la salita è sempre sostenuta.
Si perviene ad una prima radura per poi inoltrarsi ancora nel bosco per sbucare sotto una vasta placconata rocciosa.
Verso sinistra il sentiero s'infila in uno spettacolare canyon scavato dal torrente, una grotta, una forra infernale.
Un ponticello di tronchi permette di passare il travolgente ruscello.
Ancora ripidi tornanti sul ripidissimo versante est del Sass de Mura, quindi verso destra nel 'Troi de le vache' per evitare il tratto, ora chiuso e sconsigliabile, che saliva direttamente.
Ancora ripida salita, spettacolari marmitte e altre 'attrazioni' naturalistiche, su terreno sassoso per poi scendere (poco dopo aver trovato il sentiero che perviene dal Passo dell'Omo - Piani Eterni) alla fantastica valletta di Casera Cimonega.
Dalla casera ci aspetta ancora dura salita che aggredisce le ripidissime placconate rocciose sotto il pulpito dove si trova il bivacco Feltre.
Anche in questo tratto cascate, marmitte, placconate rocciose fantastiche ed entusiasmanti e acqua dappertutto.
Si arriva sotto una parete rocciosa, dove si trova il bivio, verso destra con dei facili caminetti rocciosi si guadagna il sospirato bivacco Feltre.
Dal bivacco si ritorna brevemente al bivio e si prosegue lungo la cengia con breve discesa e altra salita meno faticosa delle precedenti a raggiungere una prima forcella. Si segue integralmente il segnavia dell'Altavia n. 2 delle Dolomiti.
Ora si prosegue su una grossa bancata del versante est del Sass de Mura, non vi sono particolari difficoltà, ma alcuni tratti sono molto aerei e delicati nel passaggio.
Assolutamente
sconsigliabili nel caso vi sia ancora neve.
Una breve discesa su un conoide ghiaioso e si raggiunge il fondo di un canalone per risalire più facilmente verso il crinale erboso, scollinato il quale si scende in breve all'altrettanto sospirato (e bellissimo) rifugio Bruno Boz.
Si risale brevemente l'erboso pendio per il passo di Alvis, bellissimo, ora ci attende la lunghissima discesa verso la Val Canzoi.
Le salite sono finalmente finite.
Con ripidi tornanti si arriva alla Malga Alvis (ricovero), da questa un buon sentiero, molto lungo, conduce senza problemi al lago della Stua.