percorso ciclabile della Riviera del Brenta da Padova a Fusina, ciclabile del Rio Serraglio Strà-Mira, collegamento Mira-Marghera-Mestre-Venezia
Da Padova a Venezia in bicicletta, facile a dirsi più complicato a farsi, anche se i chilometri non sono poi molti, circa 35.
E' un'area famosissima e conosciutissima in tutto il mondo, che richiederebbe più attenzione per alcuni
problemi pratici riguardanti la praticabilità ciclistica, soprattutto riguardo all'orientamento e alla segnaletica.
Quella che un tempo
era la più importante via di collegamento di terraferma della serenissima, sia stradale che fluviale, nonché uno dei paesaggi più belli del mondo, ora è un
labirinto di strade.
Non ci resta che la barca, lungo il naviglio del Brenta, il corso d'acqua naturale del fiume prima della deviazione verso Chioggia per stabilizzare la laguna, ed il canale Piovego scavato dai veneziani per permettere la navigazione diretta a Padova.
Oppure la bicicletta, per sbirciare tra le famosissime ville Venete, prime tra tutte la 'Malcontenta' capolavoro palladiano e la villa Imperiale di Stra, ed anche per cercare qualche scorcio di campagna veneta ed intravvedere le bonifiche ai margini della laguna.
Il percorso si divide in due parti nettamente distinte.
All'inizio si percorre il lungo argine del Piovego dal Ponte dei Graissi (zona Stanga, Padova) alle chiuse di Stra.
Tratto completamente ciclo-pedonale, sterrato che richiede la mountain-bike o la city-bike.
E' percorribile il tratto d'argine sinistro (verso Stanga, il percorso più diretto) nei pressi dell'inceneritore, quindi risultano praticabili entrambi i versanti d'argine del Piovego in zona Stanga, dal ponte dei Graissi alla zona industriale.
Volendo percorrere l'argine destro si deve passare il ponte dei Graissi (Internato Ignoto), poi ponte Vigonovese sul Canale San Gregorio, quindi risalire (sinistra) sull'argine destro del Piovego.
Dopo un po' si arriva al ponte (ferroviario dismesso) della Zona Industriale, si deve salire e attraversare il ponticello e dall'altra parte (sinistra idrografica) scendere nuovamente sull'argine.
Un po' difficoltoso, per i ciclisti, l'attraversamento del grande incrocio e del ponte sul Brenta-Piovego, nei pressi di Stra.
Da Strà alla Malcontenta si devono percorrere stradine interne a sud del Naviglio del Brenta.
Tutta strada asfaltata, ma aperta al traffico automobilistico che in alcuni punti è intenso.
Si percorre un lungo tratto dell'antica Strada della Seriola Veneta, una canaletta che dirama dal Brenta a Dolo e che serviva per l'acqua potabile che, caricata su barche, veniva portata a Venezia.
E' un tratto, specie nei pressi di Mira, un po' difficoltoso per l'orientamento, in particolare per i cicloturisti delle lunghe distanze che non conoscono bene questi luoghi, tipicamente quelli che scendono dalla Germania
(la
ciclopista Valsugana-Brenta è un anello della Monaco-Venezia).
A questo punto per raggiungere Venezia bisogna imbarcarsi nel traghetto che parte da Fusina, senza bicicletta.
Vedi la nota importante:
vietata la bicicletta a Venezia.
In alternativa
da Mira, con una altro itinerario segnalato, si può raggiungere Marghera, attraversare il sottopasso della stazione ferroviaria di Mestre e raggiungere Venezia per il ponte translagunare, dotato di apposita corsia ciclabile.
A Venezia è vietato circolare in bicicletta (anche spingendola a mano), si può solo arrivare al Tronchetto e Piazzale Roma.
E' stato realizzato un apposito parcheggio custodito (e a pagamento) per biciclette.
Interessante il percorso ciclo-pedonale
tra Mira Porte e Strà lungo l'argine del Rio Serraglio.
Si tratta di un percorso d'argine quasi interamente
su stradina sterrata, tuttavia molto buona e facilmente percorribile con qualunque bicicletta.
Da Mira Porte si segue (dal semaforo) la pista ciclabile lungo il Taglio Mira-Mirano, lungo l'omonimo canale sulla destra (idrografica) dell'omonimo canale e strada per Mirano.
Al primo ponte s'incontra la ciclopedonale del Rio Serraglio, sulla sinistra, che si segue integralmente, senza alcuna difficoltà di orientamento, sfiorando gli impianti sportivi di Dolo, il cimitero di Fiesso d'Artico e uscendo nei pressi degli impianti sportivi di Strà, proprio dietro il grande parco di Villa Imperiale.
Poche centiania di metri e si esce nuovamente nella statale della Riviera del Brenta, pazzesco concentrato di traffico e brutture dopo il bel tratto tranquillo nella campagna lungo il Rio Serraglio Tergolino.