cicloturismo nella campagna polesana: da Adria a Porto Viro lungo il Canalbianco e il fiume Po
Lo dico subito, a scanso di equivoci: questo non è un anello cicloturistico 'bello'.
Non lo è dal punto di vista della pedalata, trattandosi di percorrere lunghissimi rettilinei piuttosto monotoni lungo arginature che non offrono nemmeno particolari panoramiche, completamente assolati e senza nessuna alberatura.
Non lo è nemmeno turisticamente, ben poche sono le opportunità di vedere caratteristiche significative del territorio polesano proprio nel punto dove s'innesta nell'estremamente complesso sistema idraulico del Delta del Po.
Può essere un giro per conoscere.
Territorio di passaggio tra il Polesine e il Delta del Po, nei luoghi dove si diramano i rami principali e s'intersecano altri importanti canali, che sono dei veri e propri fiumi, come il Canal Bianco.
Difficile cogliere sul terreno lo svolgersi di questo groviglio d'acque, molto evidente ed affascinante, invece, dalle vedute satellitari,
tuttavia solo essendoci 'stati' fisicamente sul terreno, in bicicletta (con altri mezzi non si può capire nulla!), si possono cogliere ed apprezzare i dettagli che la foto satellitare ci mostra.
Possiamo in questo modo capire l'immane lavoro di canalizzazione e bonifica durato millenni.
Praticamente proprio su queste terre inizia la storia evolutiva del grande delta come ora lo conosciamo e possiamo anche capire i motivi che spinsero la Serenissima ad intraprendere queste incredibili deviazioni dei fiumi.
In particolare proprio tra Contarina (Porto Viro) e Taglio di Po nel 1604 venne deviato, con il 'taglio' (scavo di un nuovo canale), il ramo principale del fiume che dirigeva verso Chioggia, con pericolo d'interramento della Laguna di Venezia, verso quello che ora forma l'attuale Delta.
Vedi scheda Parco Naturale del Delta del Po e
evoluzione storica del Delta del fiume Po, ed anche
la storia del Polesine e Delta del Po.
Ecco altri motivi per visitare questi luoghi.
Innanzitutto Adria.
Ora poco più che un grosso paesotto, attorniato dal CanalBianco e da alcune sue derivazioni, ma che può ben definirsi una importantissima città storica.
Anzi, una capitale.
Vale la pena ricordare che Atria (Adria) si trovava nell'immediato entroterra, solcato da antichi alvei del Po e dell'Adige, di quel mare che poi venne chiamato, per l'appunto, Adriatico.
La romana Via Annia-Popilia, percorreva la costa adriatica, a tratti più interna di quella che poi fu la Via Romea, e congiungeva Rimini e Ravenna con Altino e Aquileia.
Atria fu uno dei centri più importanti delle civiltà paleo-venete, etrusche e greche-preromane che diedero ricchezza a queste terre già millenni prima che arrivassero i romani.
Come le altre 'capitali' quali Aquileia, Altino, Este, Frattesina (Fratta Polesine) e Spina, era uno dei capisaldi della
Via dell'Ambra, area di passaggio e scambio tra le civiltà mittle-europee e nordiche e le civiltà mediterranee.
Sono state defininte le Civiltà della 'Situla', il secchio decorato ed inciso con scene di vita quotidiana, in particolare l'allevamento dei cavalli.
La visita al centro storico di Adria è molto interessante, numerosi sono gli scorci lungo le riviere dei canali d'acqua, fondamentale la visita al
Museo Archeologico Nazionale.
Adria ha caratteristiche molto particolari, che si scostano dallo stereotipo Veneto, con una parlata e una mentalità che denotano caratteristiche originali derivanti da quell'antica civiltà.
Porto Viro, che in realtà e la somma di più villaggi, è invece un luogo completamente diverso.
Terre 'nuove' strappate alle acque.
Porto Viro può essere il luogo di partenza per scoprire il grande Delta del Po.
In bicicletta naturalmente, il mezzo più appropriato.
Per iniziare, alla grande e restando in Comune di Porto Viro, possiamo compiere
l'
anello cicloturistico Porto Viro, Porto Levante, Valle Bagliona, Scanarello, Ca'Pisani.
Poi gli altri anelli a Porto Tolle (vedi links sotto).
Proprio nel centro di Porto Viro si trovano due vasti parchi (velodromo e pineta Fornaci) sulle dune fossili leggermente rialzate dalla campagna alluvionale ("monti de sabia"), che testimoniano la linea di costa in epoca romana
(un esempio attuale di come si sono formate si può vedere al
Giardino Botanico Litoraneo di Porto Caleri a Rosolina Mare).
Qui si respira aria di salsedine, aria del Delta. Contadini di mare, come nelle vicine Isole fluviali di Ariano e Porto Tolle.
Un vasto paesotto (ma col titolo di Città) un po' 'sonnolento' che apparentemente non offre particolari attrazioni 'turistiche' o storiche.
Ma che ci fa percepire in pieno quel senso di lontananza da tutto, di distacco dalle civiltà inutilmente più frenetiche, di isolamento, perché proprio di isola, tra immense e sterminate campagne, si tratta.
Solo avvicinandoci così, in punta di piedi, anzi sopra due ruote (evitando la pazzesca Statale Romea), possiamo capire 'dal di dentro' come si vive da queste parti.
Con queste premesse è anche facile capire che questo giro è sconsigliabile in piena estate, meglio in primavera, giusto per far gamba nel pedalare.
Molto, ma molto meglio in autunno o addirittura prima dei rigori invernali, magari sciegliendo una giornata di nebbiolina, se non di nebbia dura e persistente, cosa molto comune da queste parti.
Così facendo si entrerà in un mondo 'strano', per certi versi anche allucinante.
Un mondo senza dimensioni e senza riferimenti, quasi senza tempo.
Una esperienza da provare, perché indescrivibile.
Il tratto di argine del CanalBianco attorno ad Adria e verso Bottrighe è segnalato e tabellato per il Nordic Walking.
Non tragga in inganno l'idea: per buona parte si cammina su asfalto, sia pure di stradine senza traffico.
A maggior ragione valgono le considerazioni fatte per la bicicletta.
Non andateci con il sole cocente!
il giro cicloturistico tra Adria e Porto Viro, nel dettaglio
L'anello, dal punto di vista dell'orientamento, è molto semplice.
Dal centro storico di Adria raggiungiamo il ponte di via Leonardo da Vinci (zona sud-est di Adria).
Appena attraversato il ponte, sulla sinistra troviamo un passaggio che ci permette di raggiungere l'argine (destro) sterrato del CanalBianco.
Proseguendo verso valle (verso est, verso il Delta) poco dopo troviamo la strada asfaltata che percorriamo interamente, superando anche l'incrocio per Bottrighe, la strada dalla quale torneremo.
Proseguiamo per lunghi chilometri, quasi rettilinei, lungo l'argine, ad un certo punto si lascia l'asfalto e si prosegue per lo sterrato per alcuni chilometri, per poi ritrovare l'asfalto.
Giungiamo ad una diramazione del canale, Botte (passaggio di acque che non si mischiano) di Cavanella Po, dove si trova una idrovora e un piccolo cantiere navale.
Lasciamo l'asfalto per girare a sinistra (cartello Ciclovia) e passando accanto al cancello del cantiere riprendiamo l'argine sterrato del CanalBianco.
Un lunghissimo rettilineo sterrato ed arriviamo al termine dell'argine, dove scendiamo ed attraversiamo un ponticello su di un altro canale, il Collettore Padano-Polesano.
Una stradella asfaltata aggira un grandissimo parco fotovoltaico e alla fine sale sull'alto argine del Po, sulla provinciale per Porto Viro.
Svoltiamo a sinistra e subito troviamo le grandiose Chiuse Vinciane 'Biconca di Volta Grimana' che regolano le acque del Po di Levante, che qui si dirama dal corso principale del Po, oltre a permettere la navigazione fluviale verso l'Adige e la Laguna con il trasversale Canale di Valle.
La vista su questo importante sistema di chiuse è interessante.
Sul Po di Levante possiamo anche osservare l'innesto del CanalBianco e l'Adigetto e l'attraversamento del Collettore Padano-Polesano.
Appena scesi dall'alto ponte (oasi Volta Grimani) svoltiamo a sinistra alla volta di Porto Viro (cartello Porto Viro 'centro'), un lungo rettilineo in mezzo ai campi e siamo a Donada, uno dei centri di Porto Viro.
Attraversiamo tutto il vasto abitato, possiamo anche far tappa al Velodromo e al vasto parco, zona Contarina, infine raggiungiamo a sud l'argine del fiume Po.
Sull'altra sponda del fiume, Isola di Ariano, si trova la cittadina di Taglio di Po, nome particolarmente significativo ed emblematico.
Verso ovest (destra) seguiamo la strada d'argine fino a raggiungere nuovamente il ponte delle chiuse del Po di Levante a Volta Grimana.
Superato il ponte proseguiamo per molti chilometri lungo la provinciale dell'argine del Po, fino a raggiungere il paese di Bottrighe, frazione di Adria.
Il lungo tratto di strada d'argine lungo il Po, seppur indicato come percorso cicloturistico, è una provinciale abbastanza trafficata, non molto larga e con tratti di asfalto un po' rovinato.
Non offre neanche interessanti vedute verso il grande fiume e nemmeno la campagna sottostante è caratteristica.
A fianco della chiesa di Bottrighe prendiamo la strada per Adria, che s'inoltra nella campagna coltivata.
La seguiamo tutta, tralasciando anche le deviazioni per la strada nuova, superiamo un ponte su di un canale, dove troviamo una piccola area naturalistica e cartelli didattici dell'Ente Parco Delta del Po, infine raggiungiamo la strada d'argine del CanalBianco, dove eravamo passati all'andata.
Svoltiamo a sinistra, verso Adria, che raggiungiamo attraversando il ponte di via Leonardo da Vinci.
Ora possiamo con tranquillità visitare l'interessante centro storico di Adria.