bdc: secondo anello cicloturistico per conoscere le salite dei Colli Euganei
Valgono le considerazioni generali fatte per il
primo anello cicloturistico dei Colli Euganei.
Anche in questo caso partiamo da Bresseo di Teolo (o anche direttamente da Padova in bicicletta, da aggiungere 25 km a/r pianeggianti).
Per questo secondo giro affronteremo, all'inizio, una sequenza di strappi duri sul versante orientale dei colli per poi salire al Roverello-Roccolo ed infine concludere con la dura salita del Monte Madonna.
L'anello è quindi un po' diverso del primo, anche se alcuni tratti sono in comune.
Il percorso è molto nervoso, un contiuno alternarsi di salite e discese, con pochissimi chilometri pianeggianti e facili.
Non tragga perciò in inganno il chilometraggio abbastanza breve.
Alla fine si svolgeranno oltre 1600 metri di dislivello in salita (con il Monte Madonna e senza la salita di Calaone), tutti con pendenze medie e massime molto sostenute, suddivisi in 11 tra strappi e 3 salite vere e proprie.
L'unico problema è l'orientamento un po' complesso, nell'ottica di evitare le strade principali.
Consiglio di seguire attentamente la descrizione e avvalersi della traccia Gps.
Volendo allungare un po' si può svolgere anche l'anello Baone-Este-Calaone, una salita molto piacevole e non dura con altri 200 metri di dislivello.
Chiaramente all'inizio si possono 'saltare' gli strappetti e le salitelle descritte, rendendo molto più facile il percorso, tuttavia se il nostro scopo (e divertimento) è conoscere le salite dei Colli, allora consiglio vivamente questi bellissimi strappi, oltretutto troppo brevi come meta a se stante o non inanellabili facilmente in altri giri.
Ne esce un giro davvero stupendo, inaspettato per chi conosce anche solo superficialmente i colli, bellissimo anche paesaggisticamente, di grande soddisfazione.
Assieme al primo giro ci permette una conoscenza approfondita e quasi completa delle risorse ciclistiche (per bdc) dei Colli Euganei.
l'itinerario in dettaglio
Partiamo da
Bresseo di Teolo e dirigiamo verso i colli, poco dopo giungiamo all'incrocio di Treponti, dove questa volta svoltiamo a sinistra alla volta di Luvigliano.
Qualche chilometro quasi pianeggiante e siamo a ridosso della celebre
Villa dei Vescovi di Luvigliano, che raccomando di aggirare completamente seguendo il senso orario dell'anello stradale (circa 1 km).
Risbucati all'incrocio sul lato nord, torniamo indietro di qualche centinaio di metri per dove eravamo arrivati per svoltare subito a destra (ristorante) e percorrere circa 400 metri per infilare la strada sulla destra che si presenta subito in ripida salita.
La salita per
'Quota 101' (Poggio Ameno) è circa un km, ma abbastanza ripida.
Si apre in una veduta panoramica molto bella verso la piana di Abano Terme, tutto il colle è tapezzato di vigneti.
Scendiamo facilmente sul versante opposto fino alle prime case di Tramonte dove, anziché proseguire ed uscire sulla strada alla base del colle, svoltiamo a sinistra (attenzione poco evidente) per via Busa dove ci aspetta un altro ripido strappo su strada molto stretta per raggiungere il
Capitello (di Tramonte Alto)(agriturismo).
Svoltiamo verso destra dove possiamo apprezzare una fantastica veduta dall'alto sulla conca con la grande Abbazia Benedettina di Praglia.
In breve siamo alla bella
Chiesa di Tramonte, meritevole di una visitina, se aperta.
Alcuni simpatici tornantini e siamo sulla strada alla base del colle, dove svoltiamo a destra alla volta di Torreglia.
Meno di tre chilometri di riposo e alla rotonda di Torreglia svoltiamo a destra dove dopo alcune centinaia di metri arriviamo alla
Chiesa di Torreglia.
Proprio di fronte alla chiesa (dall'altra parte della strada, sulla sinistra rispetto a dove siamo arrivati)(via Mondonego - La Mira), parte tra le case e l'asilo (pannello Ente Parco) l'antica stradina per Torreglia Alta.
Si tratta di una salita di 1,5 km, via via più dura, per una sinuosa stradina strettissima e chiusa al traffico, con qualche tratto sconnesso e ghiaino di deposito, prestare attenzione ad eventuali ciclisti che scendono.
L'ambiente è affascinante dalla chiesa di
Torreglia Alta (m.130) e subito raggiungiamo il cimitero (cantato da numerosi poeti, come il Fogazzaro, come ci illustra il pannello dell'Ente Parco).
A fianco del parcheggio del Cimitero (senza raggiungere la strada principale di Castelnuovo) sulla sinistra prendiamo una ripidissima discesa, all'inizio cementata, per planare velocemente alla strada provinciale tra Torreglia e Galzignano.
Svoltiamo a destra (Galzignano) per affrontare subito la facile e divertentissima salitella di
passo Siesa (m.60) per scendere e risalire una contropendenza a Galzignano.
Alla rotonda svoltiamo a sinistra (tralasciamo la salita della Cingolina-Roverello che svolgiamo con l'altro giro), oltrepassiamo la
Chiesa di Galzignano e alla successiva rotonda svoltiamo a destra alla volta di Valsanzibio.
Segue un tratto (2,5 km) con leggerissimi piacevoli saliscendi per giungere al famoso Portone di
Valsanzibio (villa Barbarigo-Pizzoni-Ardemani).
Torniamo indietro di un centinaio di metri e svoltiamo (verso il colle) per raggiungere la vecchia
Chiesa di Valsanzibio, proseguiamo ancora, superiamo il Cimitero ed infine una dura rampa per "Sant'Eusebio" (m.75), dove si apre una bella veduta panoramica.
Da quest'incrocio (in salita sterrata verso destra) si dirama la nota salita per mtb del
"Calto Callegaro" (percorso ex Transeuganea), frequentatissima.
Scendiamo velocemente verso sinistra e raggiungiamo nuovamente la strada principale.
Svoltiamo a destra verso Arquà e, dopo un paio di contropendenze, subito dopo una curva in leggera discesa, sulla destra, si dirama la strada
Calbarina, una salitella con una sola rampa un po' dura.
Superato il valico (m.80) scendiamo sul versante di Arquà Petrarca, dove si aprono le dolcissime vedute panoramiche cantate dal Petrarca, con toni di colore bellissimi in primavera.
Siamo alla piazza della chiesa di
Arquà con il mausoleo del Petrarca (la casa del poeta è invece nella parte alta del paese, eventualmente raggiungibile con dure rampe).
Superiamo l'incrocio e prendiamo la strada di destra (segnali Valle San Giorgio) che scollina aggirando il Monte Castello di Arquà per scendere ad un grosso incrocio.
Qui possiamo giungere anche salendo (eventualmente) ad Arquà Alta per le ripide strade urbane (sconsigliabile di domenica per i tanti turisti).
Proseguiamo in leggera salita alla volta di Valle San Giorgio, ma dobbiamo affrontare prima un altro 'passo'.
La simpatica salita del Sassonegro (m.87), valico che separa i colli centrali dal noto monte Cecilia di Baone.
In breve scendiamo ad un incrocio (Ponticelli), dove se ne abbiamo voglia e vogliamo allungare il giro, possiamo compiere l'anello Baone-Este-Calaone (vedi primo giro per bdc).
Da quest'incrocio verso destra e siamo a
Valle San Giorgio, un bel paesetto con antiche ville prestigiose.
La fatica si fa dura già subito per salire alla Chiesa.
Poi proseguiamo verso il valico di Villa Beatrice al monte Gemola.
E' una salita sempre molto sostenuta e con alcune rampe dure che superano il 16% di pendenza.
Due chilometri di salita e 200 metri di dislivello, già una vera salita più che una rampa.
Dal valico di
Villa Beatrice d'Este al monte Gemola (m.210)(museo, merita una apposita visita, panorama splendido), scendiamo rapidamente al capitello sulla strada Cinto-Fontanafredda, dove svoltiamo a destra per scendere a
Fontanafredda.
Breve digressione alla Chiesa (bar, panchine ombreggiate) e prendiamo dalla rotonda la strada di
Faedo, alla volta del passo Roverello.
Iniziamo la seconda parte dell'anello, si tratta di una salita più classica, gli strappi violenti e nervosi sono alle spalle, circa 4 km e 200 metri di dislivello, presenta due rampe un po' ripide, tra le prime case di Faedo e poco prima di giungere al
valico Roverello (m.270).
Non scolliniamo verso Galzignano (la salita della Cingolina la percorriamo con il primo giro), ma svoltiamo a sinistra per il
passo Roccolo (m.350)(bar-ristorante), affrontando alcuni tratti ripidi.
Valicato il boscoso passo scendiamo per i ripidissimi tornanti fino a raggiungere la strada Torreglia-Castelnuovo, dove svoltiamo a sinistra per salire, piacevole e facile con diversi tornanti, a
Castelnuovo (m.280).
Scolliniamo la stretta forcella stradale e scendiamo verso destra per Teolo.
La discesa è entusiasmante, con diversi tornanti in sequenza (noti anche per gare di discesa con lo skateboard o i pattini...) e siamo velocemente alla piazza di
Teolo.
Giardino panoramico ombreggiato e con panchine, diversi bar-gelateria, ma soprattutto la nota e preziosa
fontanella del ciclista.
Nelle domeniche primaverili è quasi un rito iniziatico attingere la santa acqua facendo la fila di ciclisti.
Per completare alla grande questo anello volgiamo alla volta del valico Fiorine e Monte Madonna.
E' una salita di tre chilometri e quasi 300 metri di dislivello.
Le rampe si fanno dure già nei tornantini prima del
passo Fiorine.
Poi un breve respiro ed infine un paio di lunghi rettilinei abbastanza duri e con tornanti per giungere al
Santuario del Monte Madonna, luogo di fede suggestivo ed appartato sulla cima dell'omonimo monte.
Massima elevazione stradale raggiungibile nei Colli Euganei (m.510).
Scendiamo verso Teolo, anziché raggiungere nuovamente il paese prendiamo sulla sinistra
via Bettone, quasi pianeggiante e con una bella panoramica verso i colli centrali.
Quindi la strada scende con decisione e con alcuni tornanti per sbucare sulla strada Treponti-Rovolon, dove svoltiamo a destra e molto velocemente scendiamo, superando la Casa di Cura Villa dei Tigli e alcune serpentine di tornantini, e raggiungiamo
Treponti, in vista dell'abitato di Bresseo.