giro cicloturistico settore ovest dei Colli Euganei - Vò, Cinto Euganeo, Lozzo Atestino
Vò, Boccon, Capitelli Cortelà, monte Versa-Pegorile, Valnogaredo, Fontanafredda, Cinto Euganeo, Cava Bomba, Lozzo Atestino, Valbona, Vò Vecchio
- l'anello cicloturistico nel dettaglio
Partiamo dalla grande
piazza Municipale di Vò, il paese del vino, e prendiamo la strada per Boccon e Castelnuovo di Teolo.
E' una bella strada in leggera salita che passa accanto ad alcune vecchie e interessanti case, tra vigneti, e s'inoltra verso le prime gobbe collinari.
Solo l'ultima rampa, ormai in vista della
chiesa di Boccon, è un po' più ripida, ma alla chiesa possiamo concederci una piccola sosta per rifiatare.
Dalla piazzetta scendiamo per la strada a senso unico contrario, solo poche decine di metri e troviamo via Capitelli.
Verso sinistra affrontiamo
via Capitelli, entusiasmante, piena di curvette, con vecchie case e ville bellissime, vigneti e vedute panoramiche spettacolari.
Indubbiamente uno dei più bei scorci dei Colli Euganei.
Passiamo a poca distanza dal borgo di
Cortelà, superando alcuni noti agriturismo (in questa zona vi è una concentrazione incredibile di agriturismo, praticamente quasi ogni casa), ancora vigneti e vedute panoramiche sull'ampia pianura euganeo-berica, fino ad affacciarci alla valletta di Calto Rondolino.
Sotto di noi, sempre tra i vigneti, il caratteristico agriturismo Il Feudo, di fronte una strada in ripidissima salita che aggredisce il colle.
La cosa inizia un po' a preoccuparci, è infatti la stradina che dovremo salire!
Dopo la breve discesa svoltiamo a sinistra (dall'incrocio se si va a destra si esce sulla provinciale Este-Vò) e aggirata una casa-agriturismo (tanto per cambiare...) ci affacciamo ad affrontare la salita che parte già decisa.
I nostri timori non erano sbagliati, la rampa impressiona notevolmente per la pendenza che si fa via via sempre più importante con punte che si aggirano al 18%.
Il tutto è comunque ripagato dalla bellezza del luogo e dai panorami, con la sottostante valletta completamente tappezzata di vigneti e la caratteristica mole conica del monte di Lozzo.
Non preoccupiamoci, tuttavia, se siamo costretti a fermarci più volte a rifiatare o anche fare la salita a piedi spingendo la bicicletta.
Si tratta, in fin dei conti, di una rampa di circa 700 metri di lunghezza e noi siamo qui per godere e riempirci gli occhi di questi meravigliosi paesaggi, non per fare agonismo esasperato.
Al termine della salita ci troviamo su di una dorsale con la vista anche sull'altro versante di Valnogaredo, anche questo bellissimo.
Continuiamo ancora per la salita dalle pendenze più umane per arrivare all'incrocio della stradina di San Silvestro, per svoltare a destra ed iniziare la discesa verso Valnogaredo.
La discesa, nel fitto bosco, è ripidissima (tratti al 18%), la stradina è strettissima con alcuni tratti cementati e richiede attenzione e prudenza.
Al termine della discesa, verso destra, raggiungiamo l'incredibile borgo di
Valnogaredo.
Valnogaredo è un piccolo borgo appartato tra i colli, poco conosciuto, con antiche ville elegantissime e bellissime, giardini, luogo davvero spettacolare specie in primavera con le fioriture degli alberi da frutto.
Dopo un breve sosta, prendiamo la strada (via Tramontana, poi via Sale) di fronte alla chiesa tra due antiche case.
Affrontiamo il valico tra Valnogaredo e Fontanafredda.
Si tratta di una breve salita lunga circa 500 metri con una sola rampa un po' ripida.
Dopo lo scollinamento una veloce discesa ci porta a
Fontanafredda.
Qui una sosta nell'ombrosa piazza, allietata da panchine e da una fontana d'acqua, è d'obbligo, molto probabilmente troveremo la compagnia di numerosi ciclisti.
Prendiamo la strada verso monte (verso valle la strada sbuca sulla provinciale Este-Vò) e subito dopo, all'incrocio, svoltiamo a destra verso Cinto Euganeo.
Ora dobbiamo scollinare salendo fino a trovare la strada Santa Lucia, che si dirama alla volta della notissima Villa Beatrice d'Este al monte Gemola (ora museo provinciale), che eventualmente possiamo raggiungere con una digressione in salita abbastanza impegnativa.
Se non ce la sentiamo, al valico scendiamo verso Cinto Euganeo.
Questo scollinamento si risolve pertanto con una facile salitella, quasi banale rispetto alle precedenti.
Alla chiesa di
Cinto Euganeo svoltiamo a destra e in breve raggiungiamo
Cava Bomba, interessantissimo museo geopaleontologico e archeologia industriale.
Cava Bomba, una vecchia fornace per la produzione della calce viva, merita indubbiamente la visita, la domenica è molto frequentato.
Attraversiamo la strada Este-Vò e, al vicino ponte sul canale Bisatto, che attraversiamo, raggiungiamo la pista ciclabile dell'Anello Ciclabile attorno ai Colli Euganei.
Seguiamo (verso destra dal ponte) la pista ciclabile alla volta di Lozzo Atestino.
La pista segue l'argine del Bisatto e aggira tutto il monte di Cinto.
Prima di giungere a Lozzo, dopo il
ponte sullo scolo di Lozzo, lasciamo la ciclabile principale e prendiamo a sinistra per una pista ciclabile sterrata (piccoli cartelli indicatori ci segnalano la direzione per Valbona).
Seguiamo questa pista ciclabile che, dopo il tratto sterrato, supera un ponticello e prosegue lungamente su asfalto per aggirare completamente il
monte di Lozzo, per sbucare infine al
Castello di Valbona, con effetto scenografico notevole.
L'antico maniero, con le insegne Carraresi (XIV secolo) e solo parzialmente restaurato, è molto bello, possiamo visitarlo solo all'esterno, ora è (o forse era) un noto ristorante, sembra chiuso e in abbandono (2018).
E' la volta della vicina
chiesa di Valbona, dove svoltiamo a sinistra (dopo la chiesa, non la strada prima della chiesa) per via Anconetta, seguendo le indicazioni dell'Anello Ciclabile dei Colli Euganei.
Aggirato tutto il bel versante nord del monte di Lozzo, ritroviamo l'argine del Bisatto e la pista ciclabile principale, che percorriamo verso sinistra.
Seguendo le indicazioni, superato un ponticello, pedaliamo nella splendida campagna ai piedi degli Euganei alla volta di
Vò Vecchio.
Per raggiungere Vò abbiamo due possibilità, entrambe per strade promiscue un po' trafficate.
Raggiungere Vò Vecchio oppure lasciare la ciclabile un po' prima e dirigere verso Vò per la zona industriale, la differenza chilometrica è minima, più interessante visitare anche Vò Vecchio.
nelle foto
- Boccon di Vò con sullo sfondo il monte Madonna
- i vigneti di Cortelà e Capitelli
- la chiesetta di Cortelà
- la valletta di Calto Rondolino
- l'agriturismo Il Feudo
- vigneti lungo la stradina Pegorile con il monte di Lozzo
- la valletta di Calto Rondolino e Il Feudo dall'alto della stradina Pegorile
- la valletta di Valnogaredo con sullo sfondo il monte Cero e il monte Cinto
- Chiesa e antiche Ville di Valnogaredo
- il Castello di Valbona
- la vasta campagna tra il monte di Lozzo, il canale Bisatto e Vò
- lungo la ciclabile del Bisatto verso il colle di Lovertino, il monte di Lozzo e i colli Euganei centrali
- campagna verso Vò Vecchio