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Piccole Dolomiti, cima Carega

Piccole Dolomiti gruppo del Carega

salita a Cima Carega dall'Alpe di Campogrosso (Prealpi Venete - Vicenza/Trento)

Piccole Dolomiti, cima Carega La salita al rifugio Mario Fraccaroli a Cima Carega (m.2.259), partendo dall'Alpe di Campogrosso (m.1.450), è una delle escursioni più classiche e frequentate delle Piccole Dolomiti e dell'intero settore delle Prealpi Venete.
E' una bella scarpinata, molto varia ed interessante paesaggisticamente, di giusto impegno, ma non troppo difficile o impegnativa. Non è, comunque, una passeggiata turistica.

E' l'alternativa alla 'normale' salita alla Carega dal rifugio Scalorbi, raggiungibile solo pedonalmente dalla Giazza (rif.Revolto) o dalla Gazza (rif. Cesare Battisti, Recoaro), di poco meno faticosa che da Campogrosso.
Naturalmente il Fraccaroli viene raggiunto anche da altri itinerari ben più impegnativi, vaj (solo in inverno con neve) e sentieri attrezzati riservati ad escursionisti molto esperti.

Salendo per il Boale dei Fondi si prospettano spettacolari scorci sulle guglie del Fumante e alle spalle la grande gobba del Palon-Pasubio e l'inconfondibile profilo della catena del Sengio Alto con il 'dente' della Sisilla.
Raggiunta bocchetta Mosca (sbocco del famoso Vajo dei Colori), l'ambiente si fa lunare e via via più aereo.

Cima Carega è visibile da tutta la pianura veneta, salirvi sulla cima significa, sempre ammettendo visibilità ottima (cosa abbastanza rara nelle cime prealpine), poter dominare tutta la pianura veneta e ammirare buona parte dei monti trentini fino allo Stelvio e alle Dolomiti, con scorci particolarmente illuminanti sull'altopiano della Lessinia e la Val d'Adige, oltre la quale s'intuisce il lago di Garda.
Vale la pena, pertanto, riservare a questa escursione una giornata particolarmente limpida, cosa più probabile nel tardo autunno o dopo forti perturbazioni.

Piccole Dolomiti, cima Caregain dettaglio

Dal rifugio Toni Giuriolo a Campogrosso proseguire per la strada in direzione ovest. Poche centinaia di metri e sulla sinistra, cartelli, si dirama il sentiero (Cai 157, E5) per il Boale dei Fondi e Cima Carega.
Il sentiero interseca il sentiero Storico di Campogrosso, Ecomuseo della grande guerra nelle prealpi vicentine e indugia lungamente nel bosco per il passo delle Buse Scure dove interseca il sentiero "delle Mole" all'alpe di Campogrosso, Recoaro Terme, poi attraversa i vasti ghiaioni ai piedi delle eleganti guglie del Fumante (il nome un programma...).

Finalmente si entra nel vasto vallone del Boale dei Fondi e la salita si preannuncia fin da subito faticosissima.
Entriamo tra le quinte che chiudono il vallone e che via via si restringe, la salita tra le ghiaie è sempre una tribolazione. Per fortuna che questa situazione non è particolarmente lunga, 'solo' 350 metri di dislivello da aggredire con determinazione anche se il fiatone si fa sentire.
Non si vede sbocco al vallone e si giunge ad una paretina rocciosa apparentemente impraticabile e che nasconde l'agognato valico. Affrontiamo le roccette e constatiamo che sono facilmente praticabili, almeno in condizioni normali, anche se presentano qualche passaggio su precipizi esposti.

Alla bocchetta del Boale dei Fondi (m.2.042) vi sono alcune tracce di postazioni della grande guerra, proseguiamo alla volta di bocchetta Mosca. Possiamo percorrere il sentiero alto, subito a destra della bocchetta, un po' più aereo ma non difficile e praticamente senza dislivelli, oppure scendere brevemente e raggiungere il sentiero più in basso, facile e pianeggiante che verso destra conduce a bocchetta Mosca.

Da bocchetta Mosca (m.2.030), dove esce il vajo dei Colori, il paesaggio cambia e diventa lunare, accecante per i vasti ghiaioni di sassi bianco-rosati. Tracce della stradina, scorciatoie e sentieri vari, risalgono alla volta della cima della Carega, che appare irraggiungibile e che invece si rivela a portata di mano. Da ultimo un valico e ci troviamo vicino al rifugio Fraccaroli, poche decine di metri sotto la cima della Carega (m.2.259).

Il panorama è davvero grandioso, gli scorci affascinanti anche fotograficamente, un luogo che riempie il cuore di gioia e che dona 'respiro' alla nostra mente intasata di preoccupazioni e rogne della vita che da queste altezze appaiono come miserabili.

Il rifugio Mario Fraccaroli nei giorni di bel tempo estivo e autunnale è particolarmente frequentato da escursionisti multicolori.
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Piccole Dolomiti, Cima Carega
salita da Campogrosso a Cima Carega per il Boale dei Fondi
parkAlpe Campogrosso di Recoaro (m.1.450) - coord. N.45°43'42.8"  E.11°10'25.6"
rifugi rifugio alpino Campogrosso 'Toni Giuriolo' (Recoaro): www.rifugiocampogrosso.it - coord. N.45°43'42.8"  E.11°10'25.6"
rifugio Mario Fraccaroli (Ala di Trento): www.rifugiofraccaroli.it - coord. N.45°43'24.5" E11°07'43.8"
motivisportivi, paesaggistici, naturalistici, storici
quandodalla tarda primavera al tardo autunno fino alle prime nevicate, il rifugio Fraccaroli a Cima Carega (Cai Verona) è aperto nel periodo estivo di apertura rifugi Cai
lunghezza7 km. andata + ritorno
altitudinemin 1.450 m. Campogrosso / max 2.259 m. cima Carega
tempi3:00 ore la salita + ritorno, soste escluse
sentierisentiero Cai n.157 e segnali biancorossi
orientamentofacile, perfettamente segnalato e tabellato
dislivello800 metri
difficoltàescursionistico impegnativo (Cai=EE)
esposizioneil ghiaione di Boale dei Fondi è ripidissimo e faticosissimo, ma non presenta particolari problemi, verso l'uscita a Bocchetta dei Fondi il sentiero diviene roccioso con tratti su cenge e roccette un po' esposte ma non difficili, il collegamento tra Bocchetta Fondi e Bocchetta Mosca traversa su roccette molto ripide tuttavia è evitabile con il sentiero principale che passa un po' più in basso
pericolinessuno in condizioni estive ottimali, prestare comunque la massima attenzione all'evoluzione del tempo che nel periodo estivo può facilmente e rapidamente evolvere a pericolosi temporali pomeridiani, in inverno i canaloni sono pericolosissimi per slavine e i vaj praticabili esclusivamente da escursionisti molto esperti
nordic walkingno, ma sono particolarmente utili i bastoncini da escursionismo
ciaspoleno, terreno troppo ripido, classici gli itinerari dei vaj, a carattere alpinistico e sci-alpinistico, serve esperienza, tecnica e attrezzature da alpinismo o sci-alpinismo
joggingno
mountain bikeno
cartografiaLessini e Piccole Dolomiti - Lac 1:25.000
Monti Lessini - Kompass n.100 1:25.000
Piccole Dolomiti - Meridiani Montagne 1:50.000
ricognizionesettembre 2012
downloadtraccia Gps e Google/Earth dell'escursione
gps walk

Piccole Dolomiti Campogrosso si raggiunge da Recoaro Terme con 12 km. di ripida strada con tratti al 18% e molto stretta dopo La Guardia.

In inverno o per cause particolari, l'ultimo tratto di strada da La Guardia a Campogrosso viene chiuso.
La storica 'Strada del Re' da Campogrosso all'Ossario del Pasubio e al Pian delle Fugazze, causa una grossa frana è chiusa e non praticabile, anche a piedi si è costretti ad una lunga deviazione.
La strada ovest (Terragnolo) tra Campogrosso e Pian delle Fugazze è generalmente chiusa al traffico, quando aperta è a pagamento. Praticamente non possibile il collegamento automobilistico tra i due passi.
Sostanzialmente Campogrosso è raggiungibile in auto solamente da Recoaro Terme.

Per raggiungere Recoaro Terme (alta valle dell'Agno, provincia di Vicenza) l'uscita autostradale (Milano-Venezia) è a Montecchio Maggiore, che si può raggiungere anche da Verona o Vicenza per la statale Postumia.
Da Montecchio a Recoaro, passando per Valdagno, tratti di tangenziali e strade provinciali sempre molto trafficate e problematiche.