Venezia fortificata: la Piazza Militare Marittima di Venezia
Le opere fortificate più vecchie sono state costruite dalla Serenissima fin dal cinquecento, per bloccare l'accesso alla laguna.
Fino ad allora Venezia affidava la propria difesa esclusivamente all'inacessibile reticolo lagunare, meticolosamente curato anche con deviazioni dei fiumi che sfociavano in laguna e che minacciavano l'interramento lagunare.
Le fortificazioni ebbero il loro periodo di sviluppo e gloria tra la fine del settecento e per tutto l'ottocento, gloria miseramente inservibile nelle moderne guerre del novecento.
Furono protagoniste per tutto il risorgimento.
Mestre era una città militarizzata che, praticamente, viveva d'indotto militare e tutto il suo sviluppo urbano ne venne condizionato.
Le fortezze evidenziano le migliori conoscenze tecniche, in campo militare, delle varie epoche e si suddividono in diverse tipologie:
- antichi sistemi difensivi medioevali o addirittura romani (Torre di Bebe, numerose torri d'avvistamento e fortini nelle isole poi divenute nucleo di Venezia)
- opere cinquecentesche evolute quali i forti Sant'Andrea e San Felice, a protezione delle bocche di porto, poi rifatti o riammodernati nell'ottocento
- gli Ottagoni della Serenisima, in laguna, coadiuvati anche da piattaforme mobili cannoniere galleggianti
- opere di difesa francesi approntate durante i due periodi di dominio francese, ad inizio ottocento
- fortezze della prima generazione detti 'alla Prussiana' ideati dal colonello Andreas Tunkler, durante la dominazione austriaca della prima metà dell'ottocento
- elaborazione di veri e propri 'campi trincerati' con numerose fortezze in posizione coordinata e sinergica, elaborati dagli austriaci a metà ottocento
- fortezze della prima generazione dopo l'unità d'Italia e completamento del Campo Trincerato di Mestre, verso la fine dell'ottocento
- fortezze 'moderne' o 'modernissime' approntate dall'inizio novecento dall'esercito italiano
- forte Poerio, poco prima dello scoppio della grande guerra, già obsoleto ancor prima di entrare in servizio
Il mitico atto bellico che si ricorda è stato il bombardamento, da un fortilizio del Lido accessorio al forte Sant'Andrea,
di una nave (Liberateur d'Italie) della flotta di Napoleone che tentava di forzare l'accesso in laguna, giusto per provocazione.
L'offesa, con conseguente morte del comandante della nave, provocò una durissima reazione del Generalissimo impegnato sul campo in Friuli che mosse definitivamente su Venezia.
E' la fine della millenaria
Veneta Serenissima Repubblica
avvenuta il 'tremendo zorno del dodexe',
12 maggio 1797.
L'area di
forte Marghera, strategico approdo per il rifornimento da terraferma di Venezia, venne occupata dai francesi che, nel 1808, improvvisarono una difesa contro l'esercito austriaco.
Forte Marghera era ancora in costruzione e la difesa fece inizialmente perno sul modesto forte Manin,
considerato un avamposto verso nord del forte Marghera destinato ad essere la 'centrale' operativa di tutto l'apparato militare sulla terraferma di Venezia.
Successivamente, causa gli avvenimenti politico-militari, tutta la piazzaforte militare venne consegnata agli imperiali austriaci.
La dominante austriaca ripristinò e potenziò le fortificazioni veneziane, completò forte Marghera
e costruì altre fortezze più moderne per difendere, e soprattutto controllare, l'importante città-simbolo del regno Lombardo-Veneto.
Nel tentativo di far risorgere la Serenissima Repubblica, memorabile fu la difesa nella 'calda'
estate del 1848 (fino a maggio 1849) del forte Marghera,
allorquando la fortezza venne tenuta dai volontari dell'effimera Repubblica di Manin.
I 2.500 uomini al riparo del forte vennero assediati da una armata di 30.000 soldati austriaci con numerosa artiglieria.
Gravemente danneggiato il forte, gli assediati ripararono fortunosamente a Venezia e la repubblica di Manin resistette per altri due mesi.
Già allora vennero alla luce tutte le debolezze di un simile concetto di difesa.
Ceduto il Veneto ai Savoia, a fine ottocento e nei primi del novecento sotto il regno d'Italia,
si procedette ad edificare una serie omogenea di 'modernissime' fortezze in terraferma, note come 'Campo Trincerato di Mestre'.
Si tratta di due linee di difesa disposte a raggera attorno a forte Marghera con tre forti di vecchio tipo modello Tunkler, sei forti di tipo Rocchi ed una polveriera.
L'opera di fortificazione fu completata nel 1912, ma già nel 1915, vista la velocissima evoluzione tecnica già all'inizio del conflitto,
tutte le fortezze vennero disarmate e parzialmente sottoutilizzate a polveriere e caserme.
Inutile spreco di ingenti risorse finanziarie, mentre il popolo affamato era costretto all'emigrazione, dovuto alla miopia nel leggere l'evoluzione della storia e della tecnologia.
Tali aree militari hanno tuttavia fortemente infuenzato lo sviluppo sociale ed urbanistico di Mestre e restano un importantissimo tassello per capire la storia novecentesca della città.
Tra gli effetti positivi l'eredità di luoghi tutt'ora di grande pregio naturalistico e ricreativo.
Il 'Coordinamento Campo Trincerato' in collaborazione con il Comune di Venezia ha segnalato dei percorsi per la visita ad alcuni forti della laguna e dell'entroterra,
grazie ad un progetto finanziato dalla Comunità Europea.
Sono stati individuati alcuni itinerari storico-naturalistici:
il
Campo Trincerato di Mestre,
il
Campo Trincerato di Brondolo,
gli
ottagoni e i forti della laguna nord e laguna sud e nelle isole lagunari.
Gli itinerari sono segnalati con cartelli e pannellistica varia.
Dato il forte stato di degrado ed abbandono, diverse strutture non sono tuttavia visitabili, oppure lo sono solo esternamente o a proprio rischio.
Altre sono formalmente ancora soggette a servitù militare quindi teoricamente non sono accessibili, anche se da decenni abbandonate.
Altre ancora sono state completamente smantellate e non vi è più traccia sul terreno.
Rimangono in totale 12 forti in terraferma, 10 forti nelle isole lagunari e numerose altre strutture quali gli
'ottagoni' della Serenissima, batterie, ridotti e polveriere.
Buona parte delle opere in laguna sono difficilmente raggiungibili e solamente con barca propria.
Cippo di Conterminazione lagunare.
La conterminazione segna il confine tra le zone di acqua dolce e le zone di acqua salmastra o salata.
Lungo questa linea vennero approntate numerose opere idrauliche atte a preservare lo sversamento di acqua dolce in laguna.
Ed anche impianti e postazioni militari, come il grande forte Marghera, vera e propria porta d'accesso alla città di Venezia.
Per preservare la laguna dall'interramento, questo innanzitutto a scopi difensivi e militari, la Serenisima Republica affrontò grandiose opere di deviazione dei grandi fiumi veneti: la Brenta, il Sile,
la Piave vennero fatti sfociare direttamente in mare, fuori dalla laguna, e tutti gli innumerevoli fiumiciattoli della semipaludosa immediata terraferma vennero rigidamente regolati.
Nella foto la lapide, del 1701 con il Leone di San Marco sfregiato su ordini napoleonici, sul ponte del vecchio canale di Marghera.
Lungo il canale 'Cava Gradeniga', parzialmente l'attuale Canal Salso nell'area dove ora si trova il
forte Marghera,
da secoli esisteva un borgo commerciale con porticciolo che serviva al trasbordo delle mercanzie provenienti dalla terraferma e dirette in città.
Il villaggio di Marghera venne spostato dove attualmente si trova (non esisteva ovviamente l'area industriale, tutta paludosa),
per far posto ai militari nell'area strategica per il controllo dei traffici verso Venezia.
Le truppe napoleoniche iniziarono la fortificazione lungo il canale.
Il canale venne interrato dagli austriaci ad inizio '800 per ampliare il forte Marghera, sopra il ponte venne costruita la casermetta di comando.
la Piazza Militare Marittima di Venezia
Forti Lagunari e del Lido, Ridotti, Ottagoni nelle isole lagunari |
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nome | costruzione | visitabile | località | note |
torre Massimiliana | | esternamente | isola di Sant'Erasmo | |
ridotto Sant'Erasmo | | no | isola di Sant'Erasmo | |
forte Sant'Andrea | | no | isola della Certosa | demanio militare |
forte San Nicolò | | no | Lido | |
forte Alberoni | | esternamente | Lido | |
forte San Pietro | | esternamente | Lido | |
batteria Terre Perse | 1881 | no | Lido | |
batteria Casabianca | 1830 | no | Lido | |
batteria Rocchetta | 1849 | no | Lido | |
batteria San Pietro | | no | isola San Pietro in Volta | |
fortini di Ca'Roman | | no | isole Pellestrina/Ca'Roman | |
Ottagoni della Serenissima | | no | Bocche di porto | |
CTB - Campo Trincerato di Brondolo (Chioggia) |
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nome | costruzione | visitabile | località | note |
forte San Felice | | no | Murazzi di Sottomarina | demanio militare |
batteria Sottomarina | | tracce | Murazzi di Sottomarina | giardino pubblico |
forte di Brondolo | | no | | completamente demolito |
forte San Michele | | no | | completamente demolito |
Cavanella d'Adige | | tracce | | completamente demolita |
fortezze del Cavallino e della laguna nord |
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nome | costruzione | visitabile | località | note |
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Venezia Fortificata, forti e campi trincerati in laguna e in terraferma
Venezia Fortificata, forti in laguna e in terraferma, campo trincerato di Mestre |
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approfondimenti sulla Piazzaforte di Venezia
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Coordinamento per il Recupero del Campo Trincerato di Mestre30174 Venezia-Mestre - via Vallon, 103
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bibliografia Venezia Fortificata, forti e campi trincerati in laguna e in terraferma |
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titolo | autore | edizione |
Fatti e misfatti di idraulica lagunare | L. Dal Paos | 2010 - Ist. Veneto Scienze |
Navigar in laguna | G.Fuga, L.Vianello | 2001 - Mare di Carta |