escursione monte Tomba, Castel Cesil, cima Palon, Archeset-Piz, malga Barbeghera, La Fossa
nei luoghi della grande guerra
Uno dei più belli ed interessanti itinerari escursionistici praticabili nel monte Grappa.
E' un susseguirsi di emozioni legate agli aspetti storici, per le trincee e i reperti della prima guerra mondiale nei luoghi più cruciali del fronte, dove gli italiani ipotecarono con un altissimo prezzo di sangue la battaglia e la grande vittoria sulla Piave e a Vittorio Veneto.
I nomi sono richiamati nelle vie di tutt'Italia: Monfenera, monte Tomba, Castel Cesil, Palon, Archeson, cima della Mandria, Meatte.
E poi gli aspetti paesaggistici, per i quali quest'escursione merita una giornata d'aria tersa.
Si tratta, infatti, di una lunga dorsale, solo in parte boscosa, a cavallo tra la conca di Alano di Piave, il fiume Piave e le colline Asolane.
L'orizzonte spazia grandioso sulle montagne feltrine, sul Cesen e, soprattutto, verso l'alta pianura veneta fino ai Colli Euganei e si può distinguere nettamente la laguna, il mare e la stessa Venezia.
Suggestivi gli scorci verso la Cima della Mandria, con le valli dell'Archeson e dell'Archeset e la Bocca di Forca.
Magri pascoli, spessissimo avvolti da nebbie, affascinanti nella loro solitudine e desolazione dall'atmosfera nordica postglaciale.
E' consigliabile iniziare l'escursione dal monumento al monte Tomba (m.860), grande parcheggio, raggiungibile da Pederobba per il Monfenera (la salita più comoda provenendo dalla statale Cornuda-Feltrina), da Alano di Piave oppure dalla ripida e stretta strada da Cavaso del Tomba.
Si cammina in direzione del Grappa (ovest) per la panoramica dorsale pianeggiante raggiungendo l'agriturismo Malga Doc (m.850, attraversamento strada da Alano), dove poco dopo inizia la dura salita alla volta del Castel Cesil.
Alcuni tratti di sentiero sono ripidi, tutto questo segmento è boscoso, per arrivare presso la cima del Castel Cesil (m.1.140) dove vi sono numerose trincee, gallerie e cartelli illustrativi.
Proseguire alla volta del Palon, una breve digressione e l'incrocio con il sentiero proveniente da Possagno, ancora qualche breve rampa nel bosco per sbucare nei pressi della Croce del Palon (o Pallone)(m.1.210), con un piccolo rifugio/chiosco gestito dagli Alpini di Possagno, che hanno curato il restauro delle trincee del Palon.
Dopo la breve sosta in questo bellissimo balcone panoramico verso la valle di Alano e la pianura veneta con il Montello e i colli Asolani, si può proseguire alla volta della vicina Cima del Palon (m.1.310), panoramicissima.
Qui possiamo decidere di salire verso Cima della Mandria oppure optare per il rientro, per il percorso dell'andata o, consigliabile, per malga Barbeghera e La Fossa.
Proseguiamo verso la spalla erbosa del monte Piz.
Dopo la prima depressione del Palon, la salita si fa ripidissima sulla prativa dorsale panoramica, innestato un calmo buon ritmo la fatica si risolve in breve tempo e si raggiunge la spettacolare gobba nei pressi della malga Il Piz (m.1.435).
Il panorama è fantastico, ai nostri piedi la Valle di Alano e del Piave, tutt'attorno dal Tomatico, alle Vette Feltrine, al monte Cesen, al Montello, ai Colli Asolani, alla dorsale Palon-Cesil-Tomba-Monfenera appena salita, alla vastissima pianura veneta fino al mare e a Venezia, alla suggestiva valle dell'Archeset e Cima della Mandria, dal fascino languido e unico.
I più intraprendenti possono raggiungere l'evidente Sacello di Cima della Mandria (almeno un'altra ora tra andata-ritorno).
Per la discesa raggiungiamo la depressione del Palon e dirigiamo, per tracce erbose senza percorso evidente, alla volta di malga Barbeghera (m.1.200).
Dalla malga si deve prendere la stradina che scende al prato sottostante parallela per un tratto alla soprastante strada che riporta alla Croce del Palon.
Un ampio tornante sulla conca erbosa e diviene sentiero poco praticato e senza indicazioni (tranne qualche vecchio bollo di vernice difficilmente reperibile).
L'orientamento tuttavia non pone problemi, anche se evidentemente l'importante sentiero di un tempo ora è pochissimo frequentato e vi sono diversi tratti di boscaglia un po' invadente.
Proseguendo lungamente nella boscosa discesa si esce ad una casetta e, dopo ancora discesa sulla prativa radura, si perviene alla grande casa restaurata (in abbandono?) di La Fossa (m.870).
Da qui una stradina sterrata quasi pianeggiante, ombreggiata e piacevole, conduce senza indugi a Malga Doc e al Tomba.
nelle foto
- la dorsale Mandria, Il Piz, Palon, Castel Cesil
- il monte Tomatico
- le Vette di Feltre
- il monte Tomba-Monfenera
- il Castel Cesil
- Croce del Pallone e trincee del Palon
- Sacello e Cima della Mandria
- monte Tomba con sullo sfondo il Piave e il Montello
- malga Il Piz
- Cima Palon con sullo sfondo i Colli Asolani
- malga Barbeghera
- malga La Fossa