strade di epoca romana | |
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Importante considerare che le strade romane (viae) quasi sempre non furono nuove realizzazioni, bensí 'riciclaggi' (con opportune rettifiche) di antiche ed anche antichissime piste di comunicazione, come ad esempio le stesse Postumia e Gemina che realizzavano il collegamento con l'area danubiana, caratterizzata in antichità (e per decine di millenni) dalla "Via dell'ambra". I romani furono abilissimi nel rendere facilmente praticabili queste 'infrastrutture' con interventi sulla pavimentazione stradale e, soprattutto, sugli elementi accessori quali ricoveri e luoghi di sosta ('stationes' che poi spesso divennero borghi e villaggi), ponti, torri di vedetta e castelli, castrum militari, ecc. Ed anche di un sistema ben organizzato, razionale ed efficentissimo, di comunicazioni ottiche, funzionale alla sicurezza della viabilità stradale. Le 'viae' furono il principale strumento strategico funzionale al progetto di civiltà romana. Dibattuta è questione dei nomi delle vie, secondo molti attribuiti in epoca successiva anche a distanza di secoli, spesso per motivi letterari. I nomi originali usati in epoca romana probabilmente erano per segmenti locali e richiamavano la località di partenza o di arrivo oppure situazioni geografiche locali. Infatti nella nota ed accreditata 'Tabula Peutingeriana' (la copia di una antichissima mappa dell'impero romano) non vi è traccia dei nomi di queste strade. Altre osservazioni Quelle definite 'vie romane' devono essere viste come le attuali 'strade statali' o anche le attuali 'autostrade', di piste e vere e proprie carrabili ne esistevano moltissime altre a collegare praticamente tutti i paesi. In altri casi con 'strada romana' ci si riferisce ad un percorso che in realtà di definito aveva solo la città di partenza e quella di arrivo, sul territorio invece esistevano diverse carrabili e molte 'varianti', a volte anche utilizzate a seconda della stagione o delle necessità (militari) e con percorsi anche molto diversi. Si pensi, ad esempio, alla non chiarissima situazione della 'Claudia Augusta Altinate', esisteva davvero o sono supposizioni moderne, passava per Praderadego o per la valle del Piave, si diramava verso Belluno e (l'attuale) Alemagna (da Alemanni...) o verso Cesiomaggiore e Feltre, scendeva a Trento, ecc... Di sicuro in tutti questi tratti incerti esistevano vie di transito di epoca romana (e sicuramente anche precedenti) molto frequentate. La colonia militare romana di Aquileja fu fondata nel 181 a.C. (ma la città esisteva da ben prima e per fare un esempio con paragoni attuali si pensi alla base Nato a Vicenza, quando poi passasse alla storia per una colonia Usa). Principale strumento della penetrazione e colonizzazione romana fu l'apertura della strada 'Via Postumia', nel 148 a.C., che collegava Genova ad Aquileja attraversando tutta la grande pianura padana. Fu strumento militare di difesa (e conquista) romana contro i Galli, in questo appoggiati dalle popolazioni locali, e poi formidabile percorso di colonizzazione grazie alle vaste concessioni di terreni ai veterani dell'esercito. Le maggiori aree centuriate si trovano infatti ai limiti delle strade romane (meglio sarebbe dire 'romanizzate') e alla Postumia in particolare. Il processo di romanizzazione fu compiuto con la concessione del pieno diritto di cittadinanza romana alle popolazioni Venete, avvenuto tra il 50, 40 a.C., quando vennero istituti i principali 'Municipium' romani. Di epoca imperiale la costruzione della strada militare Claudia Augusta Altinate. Congiungeva Altino, città paleo-veneta porto sull'Adriatico, alla Rezia, nella mai domata area danubiana. Tuttavia anche questa strada ricalcava antichissimi tratturi preistorici, infatti percorreva dorsali e valichi montuosi, preferiti alle vallate paludose, insicure e non sempre praticabili. Alla caduta dell'Impero, la via Postumia fu uno dei principali cardini di penetrazione delle invasioni barbariche. | |
via Postumia | da Genova ad Aquileja, costruita nel 148 a.C. attraversava tutta l'alta pianura padano-veneta |
via Emilia Altinate | costruita nel 175 a.C. proveniva da Vico Variano (Castelmassa), attraversava tutta la bassa pianura padano-veneta e raggiungeva Patavium (Padova) passando per Motta Aeniana (Montagnana), dove guadava l'Adige, ed Ateste (Este) |
via Annia |
Costruita nel 131 a.C. dal pretore Annio Rufo, collegava Atria (Adria) con Patavium (Padova), Altino, Concordia e Aquileja, pur essendo solo parzialmente selciata (il basolato era posto solo nei centri urbani importanti) rimase in uso per tutto il periodo imperiale e parzialmente anche nel periodo delle invasioni alto-medioevali. Lungo la via principale diverse centuriazioni, quali Altino, Noventa di Piave e Salgareda, Concordia (poi Concordia Sagittaria). Aveva numerose diramazioni a raggiungere centri minori, la più nota è la Via Antiga. |
via Popilia (o Popilla) |
132 a.C. - Collegava Rimini, passando per San Basilio (Ariano Polesine), con Adria, dove incrociava la via Annia per proseguire con tracciato autonomo, più sul margine della laguna, verso Correzzola e Campagna Lupia per riunirsi con la Annia e raggiungere Altino. Nel tracciato ulteriori varianti formavano la Popilia Interna e Popilia Costiera e diramazioni come la nota Via Villadose. Ai margini della laguna di Venezia furono tracciate delle centuriazioni. |
via Della Lana (o via dell'Arzere) | Da Patavium (Padova) a Marostica, principale centro laniero dove confluiva la materia prima dall'altopiano di Asiago, allora giurisdizione di Marostica, molto sfruttato con le greggi |
via Aurelia (o Aurilla) | Da Patavium (Padova) ad Acelum (Asolo), per poi probabilmente proseguire lungo il Piave per il Municipium di Feltria |
strada imperiale militare Claudia Augusta Altinate |
Del 15 a.C. su precedenti strutture di transito. Due percorsi principali che si riunivano sopra Trento. Il più importante partiva da Altino, passava le prealpi venete, scendeva in Valbelluna, arrivava a Feltre per proseguire per l'altipiano Lamonese-Tesino e scendere in Valsugana, passava per l'antichissimo maniero di Pergine Valsugana, per dirigere in Val d'Adige. L'altro percorso passava per Ostiglia (Mantova), dove probabilmente era una diramazione della Emilia, per passare per l'importante città romana di Verona e salire a Tridentum passando per la Val d'Adige. Altra variante è per Belluno e il Cadore. - vedi strada imperiale romana Claudia Augusta Altinate |
via Iulia Augusta | Erano la strade che da Aquileja ragiungevano il Norico (Austria), il nome Iulia Augusta è stato attribuito nel 1800 e scarsissime sono le documentazioni storiche.
Da non confondere con la consolare via Julia Augusta tra Piacenza, la Liguria, Arles e la Gallia Meridionale. Da Aquileja a Iulium Carnicum (Zuglio) e Auguntum (Lienz in Austria) o a Virunum (Klagenfurt). In prossimità di Carnia (qualcuno indica Santa Lucia di Venzone), si sdoppiava. Una via percorreva la valle del Fella (Canal di Ferro) dirigeva verso Larice (Tarvisio) e Virunum. L'altra, attraverso la Valle del But (Canal di San Pietro), raggiungeva Aguntum con l'attraversamento del passo di Monte Croce Carnico. |
via del Natisone | Tra le importanti città di Aquileja e Forum Iulii (Cividale del Friuli) |
via Gemina | Raggiungeva il Norico ad Emona (Lubiana, Slovenia). Scarsissime le documentazioni storiche, sembrerebbe derivare dalla XIII Legio Gemina, di certo la strada contribuì alla romanizzazione dell'Istria e della (attuale) Slovenia. Da Aqujleia raggiungeva Tergeste (Trieste) e poi Flumen (Fiume, Rijeka). Probabilmente si diramava verso la Dalmazia e verso la Slovenia, seguiva le antiche tracce della via dell'Ambra. Potrebbe essere vista come la prosecuzione della via Postumia, Più certo il fatto che lungo questa strada calarono le prime invasioni barbariche. |
bibliografia storia antica e romana, impero romano | ||
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titolo | autore | edizione |
La caduta dell'Impero romano | Peter Heater | Garzanti |
Barbari, immigrati, deportati nell'Impero romano | A.Barbero | Laterza |
Armi e guerrieri di Roma antica | Yann Le Bohec | Carocci |
La fine del mondo antico | S.Mazzarino | Bollati Boringhieri |
La strada per il Norico | F.Orioli | Libreria Goriziana |
Il museo archeologico nazionale e le aree archeologiche di Altino | M.Tirelli | Editoriale Programma |
Le strade romane della Venetia e dell'Hstria | L.Bosio | Editoriale Programma |
Padova e il suo territorio nell'antichità | R.Mambella | Libreria Zielo, Este |
Dal Pilpotis al Doge | Carlo Frison | Libraria Padovana |
La Via Annia, memoria e presente | autori vari | Arsenale Venezia |
Declino e caduta dell'Impero romano (ristampa, originale del 1776) | E.Gibbon | Mondadori |
approfondimenti e links esterni riguardanti la storia di epoca romana | ||