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archeologia, preistoria, storia antica e paleo-veneti

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musei e luoghi preistorici - seleziona...        vai alla scheda 

BL 32020 

Selva di Cadore

Museo Civico della Val Fiorentina "Vittorino Cazzetta"

via IV Novembre, 19www.museoselvadicadore.it
arte - storia - archeologia - naturalistico
Il museo civico 'Vittorino Cazzetta', con un nuovo allestimento, comprende tre sezioni: una geo-paleontologica, una archeologica e una protostorica-storica.
Di particolare interesse è la sepoltura mesolitica di un cacciatore del VI millennio a.C. completa del corredo funerario, un calco della superficie di un masso rinvenuto ai piedi del Pelmetto, dove sono visibili piste di più di un dinosauro, oltre delle testimonianze epigrafiche, sia originali sia in copia, come la stele preromana rinvenuta sul monte Pore e le iscrizioni confinarie rupestri del monte Civetta.
Inoltre sono presenti pergamene di epoca medioevale che trattano di storia locale e una bel rilievo lapideo di un leone marciano sedente.
mattino 10.00-12.30 pomeriggio 15.00-18.30 (dal 16 dicembre-gennaio-febbraio-marzo-luglio-agosto- fino alla seconda domenica di settembre)
mattino 10.00-13.00 (aprile-maggio-giugno-dalla seconda domenica di settembre-ottobre)
pomeriggio 15.00 -18.30 (1-15 dicembre)
chiusura: lunedì (eccetto il mese di agosto) e il mese di novembre

PD 35030 

Cervarese Santa Croce

Museo della navigazione fluviale e Castello di San Martino della Vaneza

loc. San Martinowww.provincia.pd.it/index.php?page=i-musei-della-provincia
X-XII secolo / XIV secolo
perfettamete restaurato e conservato quasi integralmente museo provinciale della navigazione fluviale
visite a pagamento - Provincia di Padova

PD 35016 

Piazzola sul Brenta

Villa Contarini

www.villacontarini.com
1546 - 1676 - 1770 - una della più sfarzose ville venete
collezione di reperti archeologici, collezione di mappe rinascimentali, mostre varie
ingresso a pagamento

RO 45011 

Adria

Museo Archeologico Nazionale

via Badini, 59
archeologia e storia greco - etrusca - romana

RO 45025 

Fratta Polesine

Museo Archeologico Nazionale

Barchesse di Villa Badoerwww.comune.frattapolesine.ro.it
Museo Archeologico Nazionalereperti civiltà protovillanoviana (XII sec. a.C.) di Frattesina
visitabile

TV 31029 

Vittorio Veneto

Museo del Cenedese

loc. Serravalle - p.zza M.A.Flaminiowww.museocenedese.it
archeologia e pittura

VE 30026 

Portogruaro

Museo Nazionale Concordiese

via Seminario, 22
storia romana - archeologia

VE 30020 

Quarto d'Altino

Museo Archeologico Nazionale

via Eliodoro, 37
reperti di epoca romana

VE 30100 

Venezia

Cattedrale di Torcello, Museo Provinciale e Museo Museo dell'estuario

Isola di Torcellowww.museoditorcello.provincia.venezia.it
Assessorato alla cultura della Provincia di Venezia - tel.041.2501829 - via Muratori, 5 Mestre-Venezia

VI 36034 

Malo

Musei Alto Vicentino

largo Morandi, 1www.museialtovicentino.it
Musei Alto Vicentinorete museale alto vicentino
raggruppa 30 piccoli musei in provincia di Vicenza

VI 36010 

Rotzo

Archeopercorso del Bostel - Museo Diffuso

loc. Castelletto di Rotzo
Archeopercorso del Bostel - Museo Diffuso

VR 37100 

Verona

Anfiteatro Arena Romana

visite - manifestazioni - lirica

schema cronologico delle epoche preistoriche e protostoriche

cronologia generale delle età preistoriche e archeologiche

le grandi migrazioni preistoriche

le grandi migrazioni nell'Europa preistorica
(fonte L'Espresso, 7 maggio 2015)
la lunga alba preistorica
Senza contare del paleolitico inferiore, oltre 200 mila anni fa, le tracce preistoriche presenti nel nostro territorio si spingono nel paleolitico medio, tra i 100 e i 200 mila anni fa, con reperti di oggetti in selce e ripari in grotta dell'Homo di Neandertal.
Tracce importanti, che si spingono anche al 100 mila, sono state rinvenute nello straordinario sito archeologico di Ponte Veja (Lessini) una vera e propria miniera-fabbrica per la lavorazione della selce, esportata in tutta Europa! (utilizzata persino in epoca veneziana -1500- per estrarre la pietra focaia degli archibugi...)
Altri luoghi importanti nei Berici: al Broion, nel lago di Fimon e, soprattutto, nella grotta di San Bernardino, con tracce che si spingono al 200 mila (e forse oltre... da far venire i brividi... che commozione l'aver visto i tizzoni di un fuoco acceso 200 mila anni fa...).

Più copiose le tracce del paleolitico superiore e del mesolitico inferiore, a cavallo tra le glaciazioni di Riss, di Wurm ed il periodo postglaciale Wurm (penultima glaciazione), tra i 60 e i 100 mila anni fa.
Questi uomini preistorici, praticamente già evoluti al nostro pari (forse anche più evoluti... considerando certi personaggi spettacolo-moda attuali) frequentavano le caverne e si dedicavano alla caccia.
Tutti i reperti, infatti, sono riferibili alle attività di caccia e agli utensili necessari alla caccia dell'Homo di Neandertal e, forse, al Sapiens.
Tuttavia già da quel periodo s'intravvedono attività 'commerciali' vere e proprie, quali lo scambio dell'Ambra e il culto per i Santuari d'Acqua (legati alla fertilità).
La Via dell'Ambra, materiale prezioso e magico e valore scalzato poi dall'oro, attraversava tutta l'Europa, dal Mar Baltico all'Egeo, via terra per Aquileja, secondo alcuni l'Ombelico del Mondo.

Attorno al 40 mila viene collocato il periodo dell'estinzione del Neandertal e il definitivo imporsi del Sapiens con la specie Sapiens Sapiens. Per un certo periodo le due specie si sovrapposero e, con tutta probabilità, convissero proprio per il fatto di occupare 'nicchie ecologiche' diverse (cacciatori i primi, agricoltori i secondi).
Importante ricordare che, dagli ultimi studi in materia, le specie Homo erano almeno cinque nelle varie aree del globo.
Dunque tra i 50 e i 30 mila anni fa vi fu l'insediamento nell'area temperata europea del Sapiens Sapiens, probabilmente la specie già predominante nell'europa orientale e nel continente centrale asiatico.
E con grande probabilità il Sapiens proveniva dal medio oriente, forse dal subcontinente indiano (infatti ci definiamo indo-europei).
L'imporsi del Sapiens Sapiens, secondo alcuni studiosi, fu dovuto alla maggior facilità di linguaggio (il Neandertal aveva vista più sviluppata), il Sapiens era già evoluto come 'contadino', attività che richiede maggiori rapporti sociali e organizzativi rispetto ai cacciatori-raccoglitori, quale era prevalentemente il Neandertal.

la via dell'ambra E in questo senso leggenda e storia concordano, anche se quest'ultima deve essere retrodatata.
Come non riconoscere in queste ipotesi il ruolo della 'mezzaluna fertile', tra il Tigri e l'Eufrate, e le successive civiltà Assiro-Babilonesi-Sumeriche.
Ipotesi rafforzate da studi linguistici evidenziano che, ancor oggi anche nelle nostre lingue e dialetti, molti termini e concetti teorici derivano dal Sanscrito, la lingua 'Madre di tutte le lingue', secondo gli indiani.
E, perché no, in queste teorie s'innestano perfettamente la Sacre Scritture che affermano l'evoluzione in tanti linguaggi avvenuta con la 'Torre di Babele'.
Non è possibile che un linguaggio, soprattutto il fondamento concettuale di un linguaggio, si sviluppi ed evolvi nel giro di poche centinaia d'anni se non qualche millennio, specie in un mondo pochissimo popolato, in popolazioni chiuse nella loro nicchia ecologico-culturale e con tempi di diffusione di idee lunghissimi (tema valido ancor oggi nonostante la 'globalizzazione'). In tempi storici, comunque a partire già da molto prima del medioevo (come generalmente si crede), si sono evoluti e differenziati linguaggi che possiamo definire "dialetti", e non solo per differenziare le lingue italiche (Veneto, Ligure, Etrusco, Meridionale, ecc.), ma in senso più ampio come il Greco, le lingue Celtiche e Sassoni, che possono considerarsi tutti 'dialetti' di una stessa lingua comune. Non a caso da questi gruppi linguistici non fanno parte il Finnico, l'Ungherese e il Basco, lingue (e culture) dalle fondamenta completamente diverse e ancora inspiegate e misteriose.
Pertanto l'ipotesi di differenziazione dei linguaggi è verosimile e compatibile che si sia evoluta e diffusa con l'imporsi del Sapiens, a partire da almeno 50 mila anni fa.
Il Sapiens sarebbe partito dal Corno d'Africa per affermarsi nel continente indiano e medio-orientale, per poi adattarsi all'Europa.
Strutture mentali e fisiche che arrivano da molto lontano nel tempo, quindi, dai lunghissimi albori del paleolitico inferiore (tra i 300 mila e il milione di anni). Nell'Africa Nera, nelle Americhe e, soprattutto, nell'isola Australiana, l'evoluzione fu parzialmente diversa, e lo possiamo vedere ancor oggi, soprattutto nella costruzione mentale delle idee e filosofia di vita più che nella pelle.

Quindi l'ultima glaciazione ed il periodo post-glaciale, tra i 20 e i 3 mila anni fa, con l'età della pietra, del rame, del bronzo e del ferro.
E' la preistoria e l'Homo è già Uomo, esattamente come lo siamo noi, mentalmente perfino più intelligente (capacità di adattarsi e di risolvere un problema). L'evoluzione delle civiltà ha infatti privilegiato l'evoluzione 'collettiva' (somma di idee ed esperienza cumulate da molti uomini), con un probabilissimo 'regresso' dell'intelligenza individuale meno sollecitata singolarmente...

Numerosi i rinvenimenti di tracce dei forni fusori, un po' in tutti i settori prealpini, soprattutto in luoghi con abbondanza d'acqua e legna e a valle di filoni minerari (Val di Zoldo, Agordino, ecc).
Come non ricordare gli insediamenti quali Frattesina (e poi Adria), i santuari d'acqua di Lagole (Calalzo) e Polcenigo (Pn), gli insediamenti palafitticoli di Ledro (Tn), ecc.
E poi l'epopea dell'Uomo del Similaun, le sepolture del Mondeval (Selva di Cadore), di Val Rosna (Zorzoi di Sovramonte), la Grotta di Ernesto (Enego, Altopiano Asiago), e moltissime altre.
Sono riferite a uomini appartenenti a tribù stabili insediate soprattutto nell'area pedemontana (l'uomo di Mondeval proveniva da un villaggio di Montebelluna), sopra la pianura alluvionale e al riparo dalle alte montagne, che nella stagione estiva si impegnavano nel pascolo di animali domestici in montagna, oppure in vaste battute di caccia organizzata (con macellazione e trattamenti conservativi -affumicazione- della selvaggina), per una importante scorta invernale o forse addirittura per scopi commerciali. Pratiche protrattesi fino a pochissimo tempo fa...

Dell'età del ferro le numerose testimonianze di castellieri sui cocuzzoli di molti colli (come il Noal di Sedico), o sulle colline della fascia pedemontana (Asolo, Marostica, Piovene Rocchette, Durlo, Purga di Velo) e le numerosissime 'Motte' nei terreni alluvionali di pianura (come Motta AEniana poi Montagnana, Motta di Livenza, la motta su cui fu edificata Cittadella e 'Le Motte' di San Martino di Lupari).
Siamo già ampiamente in epoca storica, con popolazioni riunite in tribù e villaggi, vita artigianale e commerciale evoluta, armi e guerre organizzate. Problemi di vita, riti e sentimenti praticamente simili ai nostri...

Principale popolazione furono i Reti, dal nome della divinità Retia, insediati soprattutto nella parte montana Veneto-Trentina, che ebbero autonomia propria fino alla, non del tutto riuscita, colonizzazione romana.
La paludosa grande pianura venne colonizzata con più difficoltà e vide l'insediamento degli Heneti, provenienti, come da leggenda, dalla penisola turca e/o medio oriente (numerose le leggende di eroi Troiani..., l'Antenore di Padova fa il verso ai fondatori di Roma).

Irrisolti enigmi come l'altar 'Knotto' e il triangolo magico degli altari dell'Altopiano, monte Altare di Vittorio Veneto, lo stesso monte Summano e altri. Luogi popolati di elfi, folletti, anguane, stregoni e guaritori, fertile concime per la fantasia popolare, filoni new age o sette misteriose.

Da ricordare, infine, che tutti i nostri costumi di vita, rituali, supestizioni, modi di ragionare, feste religiose e popolari (San Martino capodanno celtico, la festa dei Morti e Hallowen, la Befana, Carnevale, il Natale era la festa del Solstizio, ecc.) e perfino la maggior parte dei concetti religiosi e gli stessi santi e relativi santuari (un esempio per tutti l'Altare del Vitello dalle corna d'oro trasformato nel Santuario Mariano al Monte Summano - da Summus Manium...) sono 'riciclaggi' avvenuti nel 'buio' medioevo e provengono dal grande serbatoio preistorico.

Più in generale, alla luce delle ultime cognizioni scentifiche, tutti gli avvenimenti e le ipotesi evolutive vanno retrodatati di diversi millenni o decine di millenni per le cose più antiche, rispetto a quanto ipotizzato fino a pochi anni or sono.
bibliografia archeologia e storia antica
titoloautoreedizione
I Veneti e la civiltà AtestinaM.Stellin, F.Bortoliristampa
Reitia, Dea dei VenetiPiero Favero2007 - Leonardo Editrice Pasian di Prato
Testimonianze archeologiche nella laguna di VeneziaE.Canal1998 - Edizioni Vento Cavallino Treporti
Este preromana: una città e i suoi santuariCanova
Le Venezia - itinerari archeologiciR.Mambella, L.SanesiNewton Compton
Padova e il suo territorio nell'antichitàRaffaele Mambella1991 - Libreria Zielo La Galiverna Este
L'ambra e l'EridanoA.Mastrocinque1991 - Libreria Editrice Zielo
Dai Heneti ai VenetiP.Borsetto
La leggenda di AntenoreL.BraccesiSaggi Marsilio
Noi Celti e LongobardiGualtiero Ciola1987 - Edizioni Helvetia Venezia
La preistoria in Valpolicella 1981 - Verona
Il territorio veronese dalle origini all'età romanaautori vari1980 - Verona
Preistoria e Storia tra Piave e LivenzaG.Buttazzi1980 - Gruppo Archeologico Cenedese
La protostoria tra Sile e Tagliamentoautori variEsedra Editrice
Il museo Archeologico Cadorino e il Cadore preromano e romanoG.B.Pellegrini