Area a minoranza linguistica Ladino-Veneta dell'Agordino riconosciuta dalla Legge 482/1999.
Rocca Pietore |
da vedere a Rocca Pietore
- Comune di Rocca Pietore - www.agordino.bl.it
- Rocca Pietore - coord.
N.46°26'05.7" E.11°58'37.9"
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note
La visita al canyon dei Serrai di Sottoguda, compreso anche il passaggio in bicicletta solo a senso unico in salita, è a pagamento. Ma ora รจ tutto chiuso.
Dopo gli eventi idrogeologici dell'autunno 2018 (Vaia), bisogna vedere la percorribilità e la possibilità di accedere ai Serrai.
Probabilmente la possibilità di accesso verrà ripristinata a partire dal 2022.
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San Tomaso Agordino |
Presso l'attuale abitato di Avoscan vi era il castello principale dei Conti di Avoscano (o Guadagnin) feudatari, nel XIV secolo, della breve stagione degli Scaligeri sulle montagne agordine.
Il castello era molto antico forse eretto all'epoca dell'invasione longobarda, in abbinamento con il più elevato e meno vivibile Castello di Andraz e con il castello di Rocca Pietore.
I tre castelli erano in collegamento ottico tramite una postazione sulla cima del
Sass dela Murada nei Monoliti di Ronch.
Parti del castello di Avoscan, forse anche solo murature inglobate in altre costruzioni, dovevano essere visibili fino all'inizio dello scorso secolo, poi perdute con la costruzione di nuovi edifici.
a San Tomaso
- Centro Astronomico Provinciale 'Emigranti'
- Comune di San Tomaso Agordino - via Celat, 16 - www.agordino.bl.it
- San Tomaso Agordino - coord.
N.46°22'52.7" E.11°58'33.0"
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Alleghe (m.980) e il lago di Alleghe |
Il nome, probabilmente, deriva dal latino alica, o aleguae, oppure aleghera, toponimo indicante la coltivazione del farro.
Oppure alicarius riferito al granaio o parte superiore della casa, normalmenete senza imposte e ventilata, adibita a magazzino del grano e della paglia.
Ciò rafforza l'ipotesi che sulla vasta e fertile campagna, ora sommersa dalle acque del lago, vi fosse insediato un castrum romano.
Nei vecchi borghi del paese, in età medioevale, una delle attività principali era la fusione e la lavorazione del ferro, proveniente dalle vicine miniere del Fursil a Colle Santa Lucia.
Poi, nel 1771, a causa della grande frana e del lago che si formò, cambiò tutto. Il paese venne ricostruito.
- Comune di Alleghe - www.agordino.bl.it
- Alleghe: coord. N.46°24'22.2" E.12°01'13.4"
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il lago di Alleghe
Una enorme frana precipita dal monte Spitz (Sasso Nero) che sovrasta la strettoia della valle prima del grande salto verso Cencenighe.
E' la fredda notte dell' 11 gennaio 1771 e in pochi minuti l'enorme frana, della quale è ancora ben viva e visibile la cicatrice, chiude lo stretto passaggio della valle.
Vi furono una cinquantina di vittime tra le casupole delle frazioni di Marin e Fusine (ora non più esistenti), ma nel giro di qualche anno la vallata venne riempita d'acqua a formare l'ameno lago e costrinse gli abitanti del fondovalle, nei borghi di Peron, Costa e Torre, a sloggiare e a riedificare il paese sull'altura sotto le pendici della Civetta.
Nel maggio dello stesso anno una nuova frana precipita sulle acque del bacino che si stava riempendo e l'onda d'acqua mette in rovina la chiesa che già stava per essere sommersa dall'acqua.
Alcune parti della vecchia chiesa, in stile romanico risalente al XII secolo rifatta nel XV secolo con gusto gotico, vengono 'salvate' e riutilizzate nella nuova chiesa eretta nel 1773 dove ora la vediamo.
La nuova chiesa era impreziosita anche da suppellettili della vecchia chiesa e da preziosi doni, ricevuti in segno di solidarietà dalla Repubblica di Venezia, in gran parte perduti nel furioso incendio del 1899 che distrusse gran parte delle casupole in legno del villaggio.
Gli eventi catastrofici furono motivo per numerose leggende.
Una di esse narra di un pover'uomo che chiese cibo e alloggio ad alcune ricche famiglie del paese, ma venne cacciato.
Solamente una povera vedova lo accolse e gli diede del cibo strappato alle bocche affamate dei figli.
Il poverello, prima di coricarsi nella stalla, la ringraziò e le confidò che il silenzio della notte sarebbe stato rotto da un immane boato, ma la rassicurò dicendole che non doveva assolutamente preoccuparsi perché il Signore avrebbe vegliato su di lei e sui suoi figli.
Al mattino, nel trambusto generale, la sua casa era intatta, ma del poverello non vi era più nessuna traccia e nemmeno nessun segno.
Un'altra leggenda narra di danze di streghe, al comando del
Gran Bracun, in festa per l'immane spettacolo al quale, forse, hanno contribuito con magie propiziatorie.
lungo le rive del lago di Alleghe - escursione per disabili in carrozzina
Partendo dal grande parcheggio dello stadio del ghiaccio, in carrozzina si può compiere quasi tutto l'anello attorno al lago.
E' un percorso facile, senza alcuna difficoltà, con solamente un paio di gradini ad ostacolare la marcia.
Lungo tutto il percorso si trovano numerose panchine e tavolini adatti per un improvvisato pic-nic e comunque vi sono molti bar e ristoranti.
Solo nel primo tratto, lungo la statale dove la valle è stretta, il passaggio delle auto a fianco del marciapiede in alcuni punti può essere fastidioso nelle trafficate domeniche estive.
Anche nel transito sul ponte serve un minimo di attenzione, trattandosi di un incrocio di più strade.
S'impiegheranno almeno un paio d'ore, considerando che ogni angolo si presta a riflessione ed osservazione del paesaggio e degli aspetti naturalistici che, senza tema di smentita, possiamo definire tra i più belli ed affascinanti del mondo.
Conviene per primo scendere in direzione sud, costeggiando all'inizio la statale sull'apposito marciapiede, attraversando il ponte proprio sui massi di frana a Masarè, per proseguire poi sulla stradina che circonda il lato ovest, fino ad arrivare alla parte più estrema del lago.
Questo tratto è abbastanza ombreggiato, il panorama è a dir poco mozzafiato.
Volendo proseguire, la stradina - ora sterrata - sale con una rampetta verso una casa isolata in mezzo al bosco, quindi svolta a destra e prosegue ancora pianeggiante fino ad arrivare ad un gruppetto di case.
Anche qui il paesaggio è molto bello, però a questo punto è impraticabile in carrozzina il successivo tratto di sentiero che scende fino al ponte sospeso, impedendo così di compiere l'anello completo.
Tornati indietro fino al parcheggio è possibile continuare costeggiando il lago per la stradina asfaltata (qualche auto dei residenti) in direzione nord, proprio sotto la piazza, finché sbuca sulla statale.
Con qualche disagio si può proseguire lungo la statale (marciapiedi), e verso il termine del lago si trova un bel parco giochi con panchine e un chiosco.
Proseguendo lungo la pista ciclabile si può arrivare al nuovo ponte ciclo-pedonale sul torrente Cordevole, ricostruito dopo la tempesta Vaia 2018, oltre il quale il sentiero è (attualmente) impraticabile in carrozzina.
Si può invece proseguire lungo la pista ciclabile.
Alleghe e alta valle del Cordevole