cicloturismo nelle colline asolane e Asolo
Un breve itinerario che possiamo classificare 'turistico' non solo, è ovvio, per gli interessanti aspetti di conoscenza di questo straordinario territorio e delle sue risorse storiche ed artistiche, ed anche proprio sotto l'aspetto propriamente tecnico.
Le difficoltà ciclistiche sono molto limitate ed è un giro particolarmente indicato anche a coloro che si cimentano per la prima volta con il cicloturismo.
E' in sostanza un giro dove, più che la gamba allenata, occorre l'occhio attento a cogliere i segni dell'attività umana e l'intelligenza di capire i motivi storici ed artistici di questi luoghi, celebrati, non a caso, tra i più belli al mondo.
Ogni colle, ogni valletta, ogni stradina ha una lunga storia da raccontare, di barbari e di contadini, di tiranni di monaci di sognorotti e bravi, di divi e dive.
Qui possiamo percepire come e perché nascono le grandi contraddizioni e la forza vitale del Veneto, cosa abbastanza oscura anche agli stessi Veneti.
Trasversalmente propedeutica ad un itinerario del genere protrebbe essere la lettura del libro di Gian Antonio Stella 'Schei' (s-chei=soldi, dio denaro), oltretutto una lettura veramente piacevole.
Era questo, purtroppo (ma un po' tutto il Veneto è in queste condizioni), uno dei paesaggi sicuramente più belli al mondo e in pochi decenni si è devastato come neppure le invasioni barbariche, che qui furoreggiarono alla grande, sono riuscite a devastare.
O forse definire quelli 'i barbari' è un errore lessicale, visto quanto di bello hanno saputo fare o, almeno, le premesse che hanno lasciato e che poi furono il piedistallo per il successivo sviluppo medioevale.
Qui sgomitano capolavori assoluti di architettura come Villa Barbaro a Maser e squallidissimi capannoni, ville straordinarie e catapecchie rustiche, ville degradate ed in rovina e villette di poveri miliardari, splendore e miseria, architettura contemporanea (il 'cimitero di Scarpa' a San Vito è da queste parti), arte ed ignoranza assoluta.
Qui furoreggiano i geometri, pardon gli architetti, che scimiottano il Palladio.
Qui si percepisce la 'puzza sotto il naso' della nobiltà, la saggezza del contadino veneto (cosa ormai sempre più rara), la cultura del nulla (discoteche, automobiloni sempre più grandi e moto rombanti - cose queste sempre più comuni),
la cultura dell'ostentare la ricchezza accumulata in anni di duro lavoro partendo dal nulla e soprattutto, ed è questo l'aspetto meno compreso specie fuori del Veneto, la tenacia al lavoro, la genialità applicata al concreto, la maestria, in poche parole la 'cultura del lavoro' dei Veneti.
Questo principalmente a ridosso delle colline sul versante sud, quello che si affaccia sull'immensa pianura padana, sul versante nord, invece, possiamo ancora gustare in pieno gli aspetti naturalistici e paesaggistici ed avere un assaggio ben preciso di quello che era il Veneto che fu.
Oppure mettiamola così: questo breve anello è un modo non banale per salire e visitare Asolo, gioiello assoluto della Marca Trevigiana.
l'itinerario in dettaglio
Dal grande parcheggio ai piedi del colle di Asolo (impianti sportivi, bus navetta) in direzione Est verso Montebelluna e Cornuda, e subito dopo un chilometro, al semaforo, si va a sinistra e immediatamente dopo a destra (dritti si sale ancora ad Asolo) in direzione Maser e Cornuda.
La strada, ora meno trafficata, si snoda ai piedi delle colline a raggiungere Maser e poco dopo passa proprio di fronte alla celebre villa Barbaro, uno dei grandi capolavori del Palladio, con affreschi del Veronese.
Obbligatoria pertanto una breve sosta per qualche foto, interessante anche l'ingresso posteriore alla villa.
Ripresa la pedalata si è in breve a Cornuda, al semaforo verso nord, indicazioni Onigo-Feltre, ad uscire subito dal paesotto.
Dopo un chilometro sulla sinistra una stradella sale al colle santuario di Maria Immacolata (vedi digressione) conosciuto come Santuario della Rocca, visibile da lontano.
Se non si sale al santuario si prosegue ancor per poco fino al seguente incrocio, dove si svolta a sinistra, indicazioni Castelli, Monfumo.
La strada si incunea tra le rotondità dei colli e, nonostante qualche spregievole bruttura, offre scorci di grandissimo fascino.
Giunti, dopo una breve e facile salitella ad un incrocio, dove sorge un pregevole edificio ora sede dei Canossiani, si svolta a sinistra, sempre indicazioni Castelli e Monfumo, dove poco dopo si aprono bellissime visioni sulla ValCavasia ed il monte Grappa.
Superate la case di Castelli, ancora con scorci molto belli, si scende al ponte sul Muson e verso sinistra si va in direzione Asolo, ancora qualche chilometro e si giunge alla strada che sale da nord ad Asolo.
La facile salitella di poco più di un chilometro non deve spaventare proprio nessuno, e sulla sinistra è allietata dalla vista sull'austera mole della Rocca di Asolo.
Con tutta la calma possibile possiamo ora passeggiare per le vie della bellissima cittadina, ci sono angoli e scorci di grandissima bellezza e fascino.
Asolo è indubbiamente uno dei gioielli più straordinari della Marca Trevigiana, già molto ricca di preziosi borghi e luoghi d'arte.
Ripresa la bicicletta, due chilometri di svelta discesa ci portano al luogo di partenza.
digressioni
Da Cornuda, ad un chilometro verso nord, si stacca sulla sinistra la stradina (indicazione poco visibile) che sale al santuario di Maria Immacolata.
Si tratta di una salita breve ma molto impegnativa, è un chilometro e mezzo di rampa, per fortuna nella fitta boscaglia, con pendenza al 18%.
Consigliabile quindi solo a ciclisti dalla gamba allenata.
E' perciò una digressione 'spropositata' rispetto alle caratteristiche turistiche di questo itinerario, anche se il panorama dalla cima è piuttosto interessante.
Da Asolo, una remunerativa divagazione ci porta a Pagnano d'Asolo, caratteristico per alcune case molto antiche ed un maglio ad acqua del XV secolo, ora restaurato ed adibito a scuola-museo, di proprietà comunale.
attenzione...
Il centro di Asolo, in particolare nelle domeniche primaverili, è frequentatissimo da una gran ressa di ciclisti provenienti da tutto l'alto Veneto, trevigiano e veneziano in particolare, che come meta dopo la cavalcata tra le colline si ristorano nelle osterie del centro.
Si
consiglia di rispettare
scrupolosamente i sensi unici e, soprattutto, i
semafori.
I vigili sono molto solerti nel multare ciclisti indisciplinati, un po' meno nel calmierare prepotenti macchinoni dei poveri miliardari.
progressione/road book - giro cicloturistico dei Colli Asolani tra Asolo, Maser, Cornuda, Castelli |
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località | quota | km | TT | note |
Asolo - parcheggio | 110 | 0 | 0 | |
Asolo - semaforo | 110 | 1 | 1 | sinistra e subito dopo destra |
Maser | 130 | 5 | 6 | villa Barbaro del Palladio |
Cornuda | 160 | 5 | 11 | semaforo sinistra |
incrocio Monfumo | 170 | 1 | 12 | sinistra |
bivio 'Canossiani' | 200 | 5 | 18 | sinistra (ind.Asolo) |
incrocio ponte Muson | 130 | 5 | 23 | sinistra |
stradina per il centro di Asolo | 130 | 3 | 26 | sinistra |
Asolo | 210 | 1+1 | 28 | |
Asolo - parcheggio | 110 | 2 | 30 | |
sulle colline asolane tra Asolo, Maser, Cornuda, Castelli |
dove | Asolo (Treviso) |
parcheggio | lungo la statale, all'incrocio con la strada che proviene da Castelfranco e quella che sale ad Asolo, grande parcheggio scambiatore capolinea dei bus navetta |
difficoltà | turistico |
mete principali | Maser, Cornuda, Castelli, Asolo |
caratteristiche | anello dei colli Asolani con leggeri saliscendi e salitella alla cittadina di Asolo |
tempi di pedalata | 2 ore |
lunghezza | 30 Km. |
dislivello totale | 300 m. |
quota massima | Asolo 200 mt |
salita più dura | leggeri saliscendi |
pendenza max. | 7% salitella di Asolo |
fondo stradale | tutto asfaltato |
quando | tutta la primavera e tutto l'autunno |
cartografia | LAC Firenze foglio 18VE 1:25.000 - Massiccio del Grappa foglio n.051 'Monte Grappa Bassano-Feltre' - Tabacco 1:25.000 |
download | waypoints e traccia gps tracce Gps e Google/Earth, cicloturismo colli asolani e ezzelini |
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