passeggiata da Arquà Petrarca: Mottolone, Valli di Sopra, villa Beatrice, monte Fasolo, calto Callegaro, Ventolone
Una tranquilla passeggiata da fare in inverno, quando sono impraticabili altre escursioni, o all'inizio di primavera per ammirare le splendide fioriture dei mandorli, dei peschi e alberi da frutto.
Caratteristica del sentiero sono i diversi saliscendi, allietati tuttavia da splendide visioni panoramiche.
L'esposizione è prevalentemente a sud e al riparo da venti freddi, quindi il terreno è spesso arido o adatto alla coltivazione dell'olivo.
L'anello descritto in questa scheda ricalca l'ultima parte del Sentiero Atestino (in senso inverso) e si può compiere in poco più di 4 ore più che tranquille.
Naturalmente si può percorrere per intero il più ampio Sentiero Atestino, segnalato e tabellato dal Cai, sia partendo da Arquà Petrarca come da Valsanzibio di Galzignano Terme.
Attualmente il problema principale, su questo genere di sentieri, è proprio l'orientamento e la segnaletica, sempre estremamente complessa nei Colli Euganei, così come nei vicini Monti Berici.
Si sovrappongono, spesso in concorrenza o in dissonanza, indicazioni Cai, Fie, tabelloni dell'Ente Parco, Cammino di Sant'Antonio, segnaletica locale o comunale, indicazioni di percorsi di mountain bike, Altavia, Transeuganea, ecc. e s'intersecano tratturi, strade, accessi ai poderi, sentieri vari, antichi sentieri rinselvatichiti, tracce praticate dai bikers, perfino corridoi scavati dai cinghiali, rendendo spesso l'orientamento problematico.
Recentemente sono stati posti alcuni nuovi segnali Cai, ma è da notare che mancano indicazioni in alcuni punti fondamentali.
Quindi serve soprattutto un po' di logica e possibilmente conoscere già i punti di orientamento fondamentali, quali possono essere le caratteristiche cime dei vari colli.
Il Sentiero Atestino è molto interessante e permette di conoscere la zona centro-meridionale dei Colli, in particolare attorno alla grande mole del monte Ventolone, che domina Arquà Petrarca, raggiugendo il caratteristico borgo di Valsanzibio e risalendo sulla strada del Roverello per attraversare il monte Fasolo e andare al monte Gemola, Villa d'Este, per poi scendere a Valli di Sopra e risalire nuovamente al Mottolone.
L'intero percorso, pur senza apprezzabili difficoltà, è tuttavia parecchio lungo (oltre 22 km) e con un buon dislivello (circa 1000 m), pertanto è una buona idea suddividerlo in due o tre escursioni distinte.
Qui descrivo un primo anello attorno a Arquà Petrarca, per l'altro anello vedi la scheda "
escursione lungo il Sentiero Atestino: Valsanzibio, monte Piccolo, monte Ventolone, Mottolone, Calto Callegaro".
Entrambi effettuati in senso inverso (orario) più adatto ad evitare tratti di collegamento più noiosi o faticosi, rispetto all'originale Sentiero Atestino (antiorario).
Descrivo l'itinerario il più dettagliato possibile, vista la problematica.
l'escursione attorno ad Arquà Petrarca in dettaglio
Dal centro del borgo alto (m.80), si passa per la 'Casa del Petrarca' e si scende lungo la stradina asfaltata, via Vallesella (tralasciare alcune diramazioni che portano a case isolate), fino a dove diventa sterrata, arrivando di fronte ad una casa, dove si svolta a destra in leggera salita.
La stradina termina nei pressi di una casa isolata, subito dopo una sbarra (aperta).
Salire verso sinistra (tabelle Sentiero Atestino) per un sentierino che s'inoltra tra alberi selvatici, olivi e boscaglia rinselvatichita compiendo alcuni tornanti, allietati da panchine adatte alla meditazione e al riposo...
Prestare un minimo di attenzione perché è anche una discesa 'single-track' molto ambita dai bikers.
Il panorama si fa via via più ampio e permette di ammirare tutto il borgo di Arquà con il risalto dove si trovava il castello e i dolci colli tutt'attorno, delicata ispirazione per il grande poeta Petrarca.
Si sbuca in un culmine erboso con coltivazioni di rosmarino arrivando ad una strada asfaltata, via Marlunghe, che sale dalla provinciale del Sassonegro (Aganoor).
Salire per la stradina asfaltata verso destra fin dove sbuca in una strada più importante, via Scalette, la strada che sale da Arquà al Roverello.
Verso sinistra (nuove tabelle Cai) si sale, sempre per strada asfatata ma più ripida, attorniati da vigneti e alberi da frutto fino ad un vasto piazzale-parcheggio, il pianoro del Mottolone (m.250 circa).
Tabelle didattiche dell'Ente Parco Regionale Colli Euganei, Cai e Fie.
Scendere (ovest parte esterna del piazzale sterrato) lungo l'assolata ed arida dorsale caratterizzata inizialmente dal sentiero staccionato, poi seguendo la ripida mulattiera restando verso destra si passa accando a delle vecchie case ed infine un ripidissimo (sul 20% di pendenza) rettilineo cementato.
Anche in questo tratto prestare attenzione alle mtb, il percorso è molto frequentato.
Si arriva al fondo della valletta all'incrocio caratterizzato da una fontana (m.60), tabelle del 'Percorso delle Fontane di Baone', in località Valle di Sopra.
Da qui, avendo tempo e voglia, si può fare una divagazione fino in paese (almeno un'ora in più), l'interessante Valle San Giorgio, e risalire per via Monte Gemola.
Proseguire lungo la strada asfaltata verso destra, dopo una curva verso sinistra tra le case la strada tende a scendere la valle, tralasciamo alcuni passi di case isolate e percorriamo circa 500 metri dalla fontana.
Prestare attenzione, non vi sono indicazioni, è un punto critico per l'orientamento.
Sulla destra vediamo diramarsi un sentiero in salita (sulla sinistra il cancello d'ingresso di una casa), l'unico misero segnale è un vecchio sbiaditissimo segno bianco-rosso Cai su di un sasso.
Prendere questo sentiero sulla destra in moderata salita e percorrerlo tutto finché, usciti dalla boscaglia a tratti infestante, sbuca nei pressi di una vecchia casa diroccata sulla strada del Gemola proveniente dal Valle San Giorgio.
Via Gemola la si percorre integralmente (qualche auto e moto e molte biciclette) fino al parcheggio della Villa di Beatrice d'Este (m.220), che eventualmente si può andare a visitare.
Dal passo stradale, verso destra si prende una stradina sterrata (via monte Fasolo)(sopra il grande agriturismo) che attraversa tutto il piede del monte Rusta e, tra grandi estensioni di vigneti ed eccezionali scorci panoramici verso la pianura e la valle di San Giorgio a sud, il vicino monte Rusta e il grande 'panettone' del monte Venda a Nord, si giunge al grande agriturismo Monte Fasolo (m.300)(attualmente, 2018, chiuso).
Nei pressi l'interessante chiesetta di San Gaetano.
Continuare a scendere per la sterrata fino all'articolato incrocio per Faedo e per il passo della Cingolina, sulla strada del Roverello.
Scendere verso destra seguendo la strada asfaltata (strada Roverello).
Superato l'evidente tratturo del Calto Callegaro (grande cartello didattico dell'Ente Parco), che sale da sinistra, anche questo superfrequentatissimo dai ciclisti (è un tratto della Transeuganea), dopo 150 metri (circa 500 dall'incrocio Roverello) sulla sinistra si dirama una ripida rampa cementata, è la strada del Ventolone.
Proseguendo invece verso destra per qualche centinaio di metri ritroviamo il Pianoro del Mottolone, dove eravamo passati all'andata.
Saliamo la ripida rampa cementata del Ventolone, dopo il colmo (tralasciato sulla sinistra il sentiero Transeuganea-Atestino e tralasciata anche la strada chiusa del Ventolone) proseguiamo tra qualche casa lungo via Fontanelle.
Ora non vi sono altri dubbi di orientamento, la strada asfaltata scende con molta decisione (rampe anche al 20% di pendenza) direttamente alla piazza di Arquà Petrarca.
Poco prima di giungere in piazza, si può vedere l'inizio del Sentiero Atestino, che sale verso via Monte Piccolo.
Prima di scendere al Borgo Basso (dove si trova la Tomba del Petrarca), è molto consigliabile visitare la piazzetta e salire al monte Castello.