giro cicloturistico tra la Val d'Astico e la Valle dell'Agno-Chiampo - dorsale Monteviale-Priabona-Zovo
Gli sportivi della bicicletta da corsa storceranno lo stomaco, i puristi della mountain bike avranno da ridire per il giro quasi tutto asfaltato, ma se il fine non è il mezzo allora questo è un giro sorprendente.
Il nostro scopo è vedere e conoscere paesaggi e luoghi interessanti.
Specie la parte alta tra Priabona e il passo Zovo sono particolari e poco conosciuti.
E' una lunga fascia collinare geologicamente estremamente complessa, che separa il bacino dell'Astico dalla valle dell'Agno, culminante nel noto monte Civillina luogo di culto per i geologi, un sovrapporsi continuo di basalti e sedimenti.
Priabona, lillipuziano paesetto disperso nella collina, ha dato il nome ad un 'orizzonte' geologico, l'era del 'Priaboniano' (Eocene Superiore).
E questa complessità si riflette, naturalmente, nel paesaggio, davvero interessante per chi non conosce i luoghi.
Si tratta di una pedalata impegnativa, molti sono gli strappi duri, tutte molto strette e articolate le stradine della dorsale.
Partendo da Creazzo, alla periferia nord-ovest di Vicenza (verso Verona), si affronta subito la dura salita di Creazzo Alto, numerosi tornantini, che diviene più tranquilla fino a Monteviale.
Questa prima parte è ancora molto abitata ed antropizzata.
Svoltato a sinistra altri duri saliscendi per guadagnare la chiesa di Torreselle.
Vedi anche
i monti Castellari e le valli dell'Onte-Valdiezza.
Ci aspetta il tratto più duro e difficoltoso, si tratta di percorrere il colletto che unisce le ripide colline di Torreselle a quelle di Montepulgo-Priabona.
Un paio di chilometri su stretta sterrata dal fondo buono, percorribile anche con copertoncini un po' robusti, all'inizio poco ripida e poi via via più ripida per concludersi con quasi un chilometro ripidissimo (fino al 20%) cementato.
Un solitario tratto di buon asfalto ci conduce a Priabona.
Seguire brevemente in direzione Malo e, dal colmo del passo Priabona, svoltare a sinistra per la strada, panoramicissima, del Buso della Rana (grotta visitabile) e di Monte di Malo.
Dalla piazza municipale di Monte di Malo raggiungere la vicina strada del cimitero e continuare per quella strada per raggiungere il paesino di Monte di Magré.
Ed ancora altre ripide rampe della strada del Zovo, dopo qualche chilometro prendere la diramazione di sinistra (indicazioni agriturismo, Mucchione), superare alcune caratteristiche contrade e raggiungere il Mucchione (el Mucion più comunemente).
Il posto, dove si trova un santuario, è interessante e famoso per i roccoli, un sistema di caccia e uccellagione antichissimo.
Proseguire e ad un bivio verso destra si sale al passo Zovo, verso sinistra, per altre contrade, si può scendere direttamente a Valdagno.
Dal passo di Zovo la parte faticosa del giro è alle spalle, per il rientro si può optare per Schio-Malo-Costabissara-Vicenza, oppure per Valdagno.
Da Valdagno sopportare un tratto di strada statale trafficatissima e poi conviene svoltare per Castelgomberto dove il valico collinare ci sorprenderà incredibilmente.
L'illusione è di varcare una porta e, quasi innaturalmente, trovarsi da una pianura a scendere verso un'ampia depressione.
E' la lunga e verdissima valle che ci riconduce a Sovizzo.
Da Valdagno, se non sufficentemente stanchi, si può invece proseguire per il giro più ampio, alla volta di Crespadoro e Bolca.
giro cicloturistico tra la Val d'Astico e la Valle dell'Agno-Chiampo - giro ampio
Un anello ciclisticamente 'nervoso' ma di grande soddisfazione, molto interessante paesaggisticamente, indispensabile tassello per compendere la geografia della valle Agno-Chiampo.
Un giro impegnativo per i molti saliscendi che non concedono tregua e per l'orientamento che è senz'altro molto complesso.
Attraversiamo le località:
Montecchio Maggiore, Sovizzo, Monteviale, Madonna delle Grazie di Costabissara, Torreselle di Isola Vicentina, Priabona di Monte di Malo, Monte di Malo,
Mucchione, Monte Magrè, passo Zovo, Valdagno, valico Santa Caterina, Altissimo, Crespadoro, Bolca, Vestenanova, Chiampo, Arzignano, Montecchio Maggiore.
Si deve valutare attentamente ogni incrocio in quanto le stradine che s'intersecano sono numerosissime e la logica, specie nella dorsale collinare Monteviale-Priabona e tra Monte di Malo e il passo Zovo, è abbastanza fuorviante.
Male che vada si finisce in pianura verso Malo oppure nella vallata dell'Agno.
Tra Torreselle e Priabona (Montepulgo) vi è un tratto sterrato e cementato di un paio di chilometri con rampe durissime, anche se il fondo stradale sterrato è buono, pertanto valutare se evitarlo con la bicicletta da corsa, costringendo però ad una lunga deviazione per Isola Vicentina.
Raggiunto il passo di Zovo, una bella discesa molto tecnica porta al fondovalle di Valdagno.
Da Valdagno si scollina il docile, dolce e bellissimo valico di Santa Caterina per scendere ad Altissimo.
Ancora discesa per raggiungere il fondovalle e risalire brevemente a Crespadoro, con deviazione all'interessante centro cittadino.
L'alta valle del Chiampo è un ambiente molto più aspro e la salita da Crespadoro per Bolca impegnativa e continua.
Una gran discesona e si perviene a Vestenanova, dove poco prima del paese si svolta a sinistra per scollinare al breve e bellissimo valico di contrà Bacchi.
Le difficoltà sono terminate e non resta che scendere la vallata del Chiampo, il traffico ora è più presente, alla volta di Montecchio Maggiore.
varianti, note
- l'anello si può affrontare anche partendo da Malo (come ha fatto Gianni, l'autore e webmaster di MagicoVeneto), in questo caso si sale al valico di Priabona dove si raccorda con l'itinerario descritto, tuttavia è più proficua e logica la partenza/arrivo a Montecchio Maggiore
- si può partire direttamente da Vicenza città, tuttavia sono fastidiose le strade di periferia molto trafficate fino a Sovizzo
- la dorsale tra Monteviale e Monte di Malo è evitabile percorrendo la pedemontana di Malo, tuttavia si perdono luoghi e paesaggi davvero belli e interessanti
- al valico di Priabona si può salire direttamente per la valle dell'Agno, evitando la dorsale o il percorso di cui sopra, si accorca, ma come al punto sopra, si perdono luoghi interessanti
- se si raggiunge Malo, conviene allora seguire per San Vito di Leguzzano e salire il passo Zovo
- da Valdagno si può scendere direttamente a Montecchio per la valle dell'Agno, percorso facile di fondovalle, ma privo di interesse ciclistico e con tratti di strada trafficati
- lo stesso discorso vale da Crespadoro da dove si può scendere direttamente verso Chiampo e Arzignano, nel caso non si voglia affrontare l'impegnativa salita di Bolca
- in alternativa alla salita di Bolca è meglio da Altissimo procedere per Nogarole Vicentino e scendere a Castello di Arzignano, vedi l'itinerario dei monti Lessini orientali
tratto | km | alt | note |
# | Montecchio Maggiore | Sovizzo | 6 | 80 | |
B | Sovizzo | Monteviale | 7 | 170 | |
C | Monteviale | Madonna delle Grazie (Costabissara) | 4 | 220 | |
D | Madonna delle Grazie | Torreselle | 5 | 350 | |
E | Torreselle | Priabona | 6 | (450) 250 | |
F | Priabona | Monte di Malo | 4 | 380 | |
G | Monte di Malo | Magrè, passo Zovo | 6 | 650 | |
H | Zovo | Valdagno | 9 | 250 | |
I | Valdagno | valico Santa Caterina | 6 | 810 | |
J | Santa Caterina | Altissimo | 5 | 650 | |
J | Altissimo | Crespadoro | 5 | 350 | |
K | Crespadoro | Bolca | 7 | 900 | |
L | Bolca | Vestenanova | 4 | 500 | |
M | Vestenanova | Chiampo | 8 | 170 | |
N | Chiampo | Arzignano | 6 | 110 | |
O | Arzignano | Montecchio Maggiore | 6 | 50 | |