sentiero naturalistico dell'acquedotto e delle Prese del monte Cesen a Pianezze di Valdobbiadene
Pianezze di Valdobbiadene (m.1070), Borri di Sotto (m.1070), agriturismo Balcon (m.990), tornante bivio malga Molvine (m.1200), monte Orsere-Barbaria, case Geronazzo, Borri di Sopra (m.1090), Pianezze (m.1080)
Una passeggiata naturalistica interessante, molto tranquilla e senza alcuna difficoltà, per gran parte attraverso boschi o aree alberate.
Molto indicata in primavera, per le fioriture nelle rigogliose radure prative e nei pendii ancora non rinselvatichiti delle 'Prese', e nel tardo autunno per l'esplosione dei caldi colori dei boschi, prevalentemente faggete.
I motivi d'interesse principali sono legati allo storico mondo della fienagione, una vera epopea durata secoli su questi ripidi pendii prativi soleggiati e dal fondo roccioso, dove perfino gli alberi stentano a crescere.
Un lavoro stagionale che coinvolgeva numerosa maestranza locale.
Dal taglio, ovviamente a mano, del fieno, allo stoccaggio nelle 'Mede' (o pigne), al carico e al trasporto a valle con le 'Musse' (le apposite slitte) percorrendo le 'Strade delle Musse', degli appositi sentieri selciati in forte discesa che permettevano di far scivolare l'antico mezzo di trasporto, guidato e frenato da un uomo d'esperienza.
La vastissima zona prativa che interessava gran parte del Cesen era di proprietà collettiva (oggi si direbbe Comunale o Demaniale) ed era suddivisa in tanti segmenti regolari che, di anno in anno, venivano dati in affitto tramite asta pubblica.
Attualmente buona parte di queste 'Prese' sono state convertite a bosco, con un lungo processo di riforestazione iniziato già prima delle Seconda Guerra Mondiale, altre aree sono rinselvatichite naturalmente.
Tuttavia è ancora ben leggibile questa particolare tipologia di sfruttamento delle risorse della montagna.
Prevalentemente, ora, si preferisce il pascolo stagionale diretto di mucche o pecore, specie nella zona sommitale del monte che è tutt'ora completamente prativa e nuda da alberature.
Altri motivi d'interesse sono prettamente naturalistici, in particolare potremo stupirci per la bellezza di diversi grandi faggi monumentali.
Naturalmente, su questa montagna, a farla da padrone sono i grandiosi panorami, che su questo versante del monte si estendono verso il dirimpettaio monte Grappa, la valle del Piave, le colline Asolane e il Montello e sullo sfondo la pianura Veneta, con gli Euganei e i Berici e perfino (in giornate molto terse) l'Appennino bolognese.
- la passeggiata nel dettaglio
Partiamo dalla parte nord del piazzale di Pianezze, dove arriva la strada da Valdobbiadene, seguiremo pressoché integralmente le indicazioni del sentiero TV8 e parzialmente del sentiero Cai 1012.
Scendiamo il prato a fianco, tra installazioni floreali, installazioni artistiche, giostrine e una selva di cartelli segnaletici tra i più vari, mirando alla sottostante stradina sterrata tra alcune palazzine.
Proseguiamo per la stradina, in leggera salita, che entra subito in un bello e fitto bosco.
Poco più di un chilometro di tranquillissimo e fresco cammino tra il verde del bosco, seguendo la stradina principale, e giungiamo al bel gruppo di case di Borri di Sotto.
Al bivio svoltiamo decisamente a sinistra, la stradina termina ad una bella casetta e da qui parte la "Strada delle Musse", un sentiero selciato che serviva a far scendere a valle le 'slitte' cariche di fieno (vedi foto pannelli didattici).
Il tratto, tra faggi giganteschi, è bellissimo, il selciato è accuratamente stato recuperato, può essere ricoperto di fogliame cosa ovviamente naturale.
Al termine del tratto selciato, usciamo sulla destra e proseguiamo per un sentierone in falsopiano, con alcune bellissime radure e la stradina dell'acquedotto tra Stramare di Segusino e Pianezze, opera del secolo scorso.
Poi un tratto un po' più lungo, sempre praticamente in falsopiano, che traversa un bel bosco.
Da Borri di Sotto seguiamo sempre i cartelli indicatori dell'agriturismo Balcon, circa due chilometri.
Dopo il lungo tratto solitario sbuchiamo sulla stradina di Balcon, dove a sinistra, in ripida discesa, con poche centinaia di metri raggiungiamo l'agriturismo Balcon.
Dal cortile, o dai pressi, dell'agriturismo il panorama è vastissimo, bellissimo.
Il nome è chiaramente molto indovinato e rispecchia esattamente l'impressione che offre.
In particolare, proprio sotto i piedi vediamo lo sbocco della valle del Piave in pianura e il largo giro del fiume attorno al Montello, poi tutta la catena dei Colli Asolani, dirimpettaio il vasto versante est del monte Grappa, sullo sfondo una larghissima fetta della pianura veneta.
Lasciamo l'agriturismo e risaliamo, un po' faticosamente, la ripida rampa asfaltata, continuiamo a salire per la stradina asfaltata, con alcuni tornanti (e volendo anche per scorciatoie segnate da sentiero) risaliamo il costo del monte fino ad un pendio erboso aperto.
Ad un certo punto, sulla sinistra, troviamo la diramazione del sentiero (Cai 1012) che sale sulla sinistra, passando per un cancello di recinzione (da chiudere accuratamente, come al solito).
Se, invece, proseguiamo per la stradina, ritorniamo sulla strada del Cesen, a poche decine di metri di distanza dal bivio Geronazzo.
Seguendo il sentiero 1012 la traccia erbosa traversa un po' e poi sale con decisione restando al margine del bosco soprastante, per entrare poi nel bosco (altro cancello di recinzione) ed infine, dopo un rampa tra grossi affioramenti di calcare biancone, sbuca sulla strada che si dirama verso malga Molvine, a pochi metri di distanza dal tornante della strada del Cesen.
Qui possiamo decidere se continuare per il ripido sentiero (Cai 1012) che parte in corrispondenza del tornante, oppure scendere lungo la strada asfaltata principale.
Tutto sommato, se proprio non si ha voglia di camminare ancora, è più invitante scendere per l'asfalto (circa un chilometro) e raggiungere il bivio Geronazzo.
Se propendiamo per la salita, anziché salire 'solamente' fino alla "panchina" e poi scendere per la stradina dei Lavei alla strada principale, dove saliamo (sinistra, verso Orsere-Barbaria) poche decine di metri, per prendere il sentiero che scende verso il bivio Geronazzo, conviene a questo punto continuare a salire lungo il sentiero Cai 1012 e raggiungere l'Orsere e Barbaria.
Questo è l'interessante costo di monte caratterizzato dalle 'Prese' per la fienagione (vedi foto cartelli didattici).
Comunque sia, raggiungiamo la diramazione del sentiero naturalistico a Geronazzo, lungo la strada principale del Cesen.
Il sentiero scende bellissimo e giunge ad una vecchia casa, con a fianco alcuni faggi monumentali.
L'ambiente è straordinario, gli enormi faggi impressionano e ristorano profondamente il nostro animo.
Dopo tanta bellezza naturalistica, continuiamo la discesa lungo il sentiero per Borri di Sotto.
Raggiunta la stradina sterrata, verso sinistra, dapprima in leggera salita, poi in piano, camminando con tranquillità, passando anche accanto ad alcune case, giungiamo ad un tornate della strada asfaltata del Cesen.
Poche centinaia di metri, in discesa, lungo l'asfalto della strada principale, un po' trafficata (specie di ciclisti) la domenica, e siamo nuovamente al vivace piazzale di Pianezze, con il Tempio al Donatore di Sangue.
nelle foto
- il Tempio del Donatore di Sangue a Pianezze di Valdobbiadene
- la partenza del Sentiero Naturalistico dell'Acquedotto e delle Prese del Cesen
- ultima casa di Borri di Sotto
- una 'Meda' di fieno
- la 'Strada delle Musse' nel tratto recuperato a Borri di Sotto
- radura lungo il sentiero dell'Acquedotto (da Stramare a Pianezze) con vedute verso il monte Orsere-Barbaria e verso i Colli Asolani
- l'agriturismo Balcon con sullo sfondo i Colli Asolani
- le propaggini orientali del monte Grappa dai pressi dell'agriturismo Balcon
- Alano di Piave e la pianura Veneta dai pressi dell'agriturismo Balcon
- il monte Barbaria con le traccie delle 'Prese'
- sul sentiero Cai 1012 risalendo verso la strada del Cesen
- i Colli Asolani
- faggi monumentali nei pressi di case Geronazzo e Borri di Sopra