escursione da Frassené Agordino al rifugio Scarpa-Gurekian all'Agner e a malga Luna al Col di Luna
Ai piedi del versante sud dell'Agner e della Croda Granda, appartenenti alla catena meridionale delle Pale di San Martino, possiamo compiere qualche bella passeggiata molto tranquilla e facile, pur senza ambire alle improponibili difficoltà alpinistiche di queste colossali montagne.
L'Agner è davvero un colosso delle Dolomiti, su questo versante mostra il suo lato più docile, ma è pur sempre una montagna grandiosa.
Assieme alle Pale di San Lucano raggiunge la massima stratificazione rocciosa delle Dolomiti, con una "potenza" (altezza degli strati di dolomia) di quasi 2.000 metri.
Le immani strutture si possono ammirare dalla
Valle San Lucano, quasi un canyon da quanto imponenti sono le circostanti pareti rocciose, con il vertiginoso spigolo dell'Agner che si eleva per oltre 1.800 metri.
Questo di Voltago, Frassené e Forcella Aurine, accomunando anche Gosaldo, è un versante delle Dolomiti che soffre in questi ultimi anni di una certa disaffezione da parte dei flussi turistici che invadono altre zone più "alla moda" delle Dolomiti.
Le concause possono essere varie, tra le quali forse anche una gestione da parte di politici locali e regionali non troppo lungimirante, una viabilità un po' secondaria rispetto alle principali direttive turistiche (ma il Primiero e Alleghe non sono poi così lontane), i paesetti un po' assonnati e con l'aria d'altri tempi, la mancanza di "caroselli" sciistici e la lontananza (soprattutto psicologica) da "movide" cortinesi, badiesi, fassane e gardenesi.
Può essere un gran vantaggio e una opportunità per chi rifugge da quelle cose e cerca luoghi più autentici e genuini, ma i numeri fanno le opportunità per le strutture e per chi vive con esse, e questi luoghi di questi anni soffrono parecchio la crisi turistica.
Non è stato così per tutta la prima metà del secolo scorso quando questa montagna, facilmente raggiungibile dalla pianura, era interessata da un fiorente flusso turistico.
Di questa crisi ne sono testimoni le vicissitudini della seggiovia di Frassené, ora in stato di abbandono, ed anche le vicende del Parco Laghetti, a poca distanza dalla chiesa parrocchiale.
Per noi che amiamo le cose genuine e tranquille queste montagne offrono generose opportunità anche per facili passseggiate che al di fuori dei pochi giorni di, relativo, affollamento turistico sono perfino solitarie.
La prima escursione da compiere è senz'altro la salita al rifugio Scarpa-Gurekian, sia per ammirare le nostre amate pareti rocciose, sia per lo splendido paesaggio e sia per conoscere i motivi storici di questi paesi e di questi luoghi.
La classica salita al rifugio è molto tranquilla e facile, tutta su stradina boscosa, seppur intrecciata con l'impianto seggioviario in disuso.
Interessante anche la traversata al Col di Luna e la discesa per la valle Domadore, completando un anello facile e tranquillo, comunque appagante.
l'escursione al rifugio Scarpa in dettaglio
Prendiamo la strada asfatata che sale tra le case alte del paese partendo vicino alla Farmacia (m.1.080), piccolo cartello di legno indicante il sentiero.
Al primo incrocio, dopo un centinaio di metri, prendiamo la stradina "Domadore" che parte strettissima sulla sinistra tra vecchie case e che poi passa sotto i fili della dismessa seggiovia.
Dopo un chilometro, tra le case via via più rade, troviamo un bivio con l'inizio degli itinerari segnati da cartelli.
Sulla sinistra la stradina della valle Domadore, dalla quale scenderemo, andiamo invece verso destra e saliamo, strada ancora asfaltata, fino all'ultima casa e al piccolissimo parcheggio.
Ora la strada diviene sterrata con fondo ghiaioso ed affronta diverse rampe ripide (sentiero Cai n.771).
Svoltiamo diversi tornanti e passiamo più volte sotto le funi della seggiovia, caratterizzata da un deciso taglio del bosco che tuttavia, dato l'abbandono, si sta rapidamente rimarginando.
Possiamo anche affrontare alcune scorciatoie, ma in salita è sempre preferibile salire più agevolmente per la stradina.
A metà salita troviamo uno slargo prativo, con l'altro vecchio impianto di risalita, ed un ameno luogo di sosta con panchine e il "Cristo di Rafadora", m.1.488.
Qui possiamo decidere se salire la scorciatoia lungo la (dismessa) pista da sci, mirando direttamente al rifugio già ben visibile in alto sul colle, oppure prendercela più tranquilla continuando lungo la stradina forestale.
Arrivando al rifugio dalla stradina il panorama è anche più interessante e, pur sfregiato dalle strutture degli impianti a fune, offre una vista più corretta verso il colle dove sorge malga Losch e il grande edificio del rifugio Scarpa.
Passando accanto alla lunga stalla e alla malga una ultima rampa ci conduce facilmente al rifugio (m.1.735), ore 1:30/2:00 con calma da Frassenè.
Dopo una inevitabile sosta al rifugio (aperto nella stagione estiva -giugno/settembre- e saltuariamente in qualche fine settimana) riprendiamo il cammino scendendo nei pressi della malga dove troviamo l'importante incrocio di sentieri indicati dai numerosi cartelli.
Chiaramente (o purtroppo...) non ci avventureremo verso le pareti dell'Agner (m.2.872) con le due ferrate (Stella Alpina e Biasin) della pur sempre impegnativa 'via normale', ma dirigiamo per il facile sentiero (Cai n.773) verso il Col di Luna e malga Luna.
Il sentiero affronta, nel bosco, dapprima in leggera discesa e poi in leggera salita la scarpata ai piedi dell'imponente cima de La Beta.
Nel punto più basso attraversiamo il displuvio della valle Domadore e vi è la possibilità di una digressione alla Cascata Pissandol.
Poco dopo, nel fresco bosco, un ameno posto di sosta con panchine e un bel crocefisso, sempre curati dal Gruppo Alpini Frassené.
In meno di mezz'ora giungiamo al bivio di sentieri poco sotto il passo Col di Luna (m.1.718), possiamo decidere se salire al passo e quindi al Col di Luna (m.1.747) caratterizzato da una grande croce, oppure se scendere alla vicinissima malga Luna.
Proseguendo per il Col di Luna si può eventualmente scendere per facile sentiero al passo Forcella Aurine, ma per tornare a Frassené saremo costretti a percorre un paio di chilometri di strada asfaltata.
Giunti alla bella radura di malga Luna (m.1.595), attrezzature del Gruppo Alpini Frassené, possiamo vedere alto sul colle Losch il rifugio Scarpa.
Da malga Luna una stradina forestale, in ripida discesa e con numerosissimi tornanti, ci conduce senza esitazioni al ponte di Fienili Domadore dove troviamo la stradina asfaltata, non prima di essere passati per la bellissima radura di Mason Pianezze.
In breve raggiungiamo l'incrocio e le case di Frassené, ore 1:00 con calma da malga Luna.
escursione da Frassené Agordino al rifugio Scarpa-Gurekian all'Agner e a malga Luna al Col di Luna< |
dove | versante sud del monte Agner, Voltago Agordino |
park | Frassené Agordino (m.1.100) - coord.N.46°15'09.1" E.11°58'57.4" |
monte | versante sud del monte Agner (m.2.872), catena meridionale delle Pale di San Martino |
luoghi | Frassené di Voltago Agordino, rifugio Scarpa-Gurekian, Col di Luna, malga Luna, valle Domadore, Frassené |
motivi | paesaggistici, ricreativi, sportivi |
quando | tutta l'estate e tutto l'autunno, in inverno con le ciaspole |
lunghezza | circa 5 km. (o meno per eventuali scorciatoie) la salita al rif. Scarpa, + circa 6 km. la traversata e discesa per malga Luna, + eventuali varianti al Col di Luna |
dislivello | circa 700 m complessivamente |
tempi | ore 1:30/2:00 salita al rif. Scarpa, ore 1:30 discesa per malga Luna, soste escluse |
orientamento | molto facile |
segnaletica | segnavia Cai sentiero n.771 per rif. Scarpa, sentiero n.773 per malga Luna |
quota | min.m.1.070 (Frassené) / max.m.1.735 (rif.Scarpa), o altre eventuali mete |
tipologia | ripide stradine forestali con fondo ghiaioso, sentiero facile |
difficoltà | escursionistico (Cai=E) facile |
esposizione | nessuna |
pericoli | nessuno |
ricoveri | rif.Scarpa tel.0437.67010 coord. N.46°15'34.9" E.11°57'39.5", precario riparo a malga Luna |
nordic walking | abbastanza adatto, molto ripido |
jogging | poco adatto, molto ripido |
ciaspole | adatto |
mtb | da tentare: stradina forestale ghiaiosa con pendenze oltre il 20% per il rif.Scarpa, da malga Luna ripida stradina forestale con pendenze oltre il 20%, solo con mtb a spalla il collegamento rif.Scarpa malga Luna |
bdc | no |
cartografia | foglio n.6 Pale di S.Martino - LagirAlpina 1:25.000 |
ricezione | segnale Gsm (telefono) buono o sufficente / segnale Gps buono |
download | traccie Gps dell'escursione e itinerario interattivo con Google/Earth |
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ricognizione | ottobre 2016 |
riferimenti | www.rifugioscarpa.com |
note | conviene parcheggiare in paese, parcheggi vari anche vicino alla chiesa, non vale la pena salire fino all'ultimo parcheggio per le strettissime stradine col rischio di non trovare posto nei pochi spazi utili, giusto per risparmiare dieci minuti di camminata tra le belle case della parte alta del paese |
rifugio E.Scarpa O.Gurekian all'Agner (m.1.735 - Cai Agordo)
Il rifugio è intitolato a Enrico Scarpa (1891-1935), pittore veneziano di origini agordine.
Nei primissimi anni del novecento il piccolo paese di Frassené, come un po' tutta la vallata di Voltago (l'attributo Agordino viene concesso solamente nel 1964), è agli albori dello sviluppo turistico, frequentato da nobili ed illustri personaggi provenienti dalla pianura, in particolare da Venezia.
Fin dal 1902 è attivo il glorioso Albergo Venezia, fulcro della ricettività turistica locale, si sviluppano diverse iniziative promozionali, prende corpo la vicina località di Forcella Aurine, viene inoltre costituito il gruppo delle Guide Alpine.
Il 12 settembre 1912 il giovane pittore inaugura un rustico chalet sul colle di Lósch, accanto alla vecchia malga Lósch, ai piedi delle imponenti strutture rocciose del monte Agnér, adibendolo a studio-atelier e intitolandolo "eremo Rèsele" dal nome della neonata figlia avuta dal matrimonio con la giovane nobildonna Itala Teresa Casari.
Il primo dopoguerra è un periodo molto florido turisticamente per l'area agordina, l'alpinismo in queste imponenti montagne è agli albori e si arricchisce di prestigiose ed importanti vie quali il colossale spigolo nord dell'Agner.
Malga Losch è frequentata da alpinisti che scendono dall'Agner o che mirano a salirlo per la via normale ed è ambita meta di passeggiate turistiche o visite al particolare atelier di Scarpa, che qui intratteneva ospiti e dimorava nel periodo estivo per dipingere.
Tra questi ospiti anche l'architetto-ingegnere Ohannés Gurekian (1902-1984), profugo scampato al genocidio degli Armeni, risiede con la famiglia ad Asolo e studia a Venezia e a Padova per poi stabilirsi a Frassené colpito dalla bellezza dei luoghi dolomitici, diventando amico di passioni per la montagna con Scarpa.
Sua la prima ascensione della Torre Armena, 25 agosto 1929, colossale contrafforte dell'Agnér, da lui battezzata con questo nome in memoria della martoriata patria.
Proprio a Frassené, dove risiedeva e aveva aperto lo studio di ingegneria idraulica e urbanistica (suoi molti progetti di centrali idroelettriche), Gurekian fonda la prima Pro Loco d'Italia, concretizzando la spinta dello sviluppo turistico.
Successivamente diviene presidente della sezione di Agordo del Cai.
Sua anche l'idea di nuovi rifugi, tra i quali il rifugio Carestiato alla Moiazza.
Scarpa mancó prematuramente nel 1935, successivamente la figlia volle tenere viva la memoria del padre, e del suo atelier, adibendo lo chalet a piccolo rifugio, con ristoro, aperto agli escursionisti.
Alla ripresa turistica seguita alla Seconda Guerra Mondiale, Gurekian diresse i lavori del primo ampliamento dell'ormai avviato e rinomato rifugio da allora intitolato "rifugio Scarpa".
Con l'occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Cortina del 1956, sull'onda dello sviluppo dello sci, venne realizzata una pista da sci servita da una seggiovia da Frassené, e si mettono in evidenza giovani sciatori locali.
Nel 1961 il rifugio venne ceduto alla sezione di Agordo del Cai, ancora attuale proprietaria, che nel 1966 provvide alla seconda ristrutturazione con un notevole ampliamento.
Dal 1984 il rifugio è cointitolato a Ohannes Gurekian, giusto riconoscimento alla fraterna amicizia tra i due.
Gli anni ottanta segnano anche l'inizio del declino turistico della zona, pista da sci e seggiovia vengono dismesse, il flusso turistico preferisce località più "alla moda".
Gli impianti sciistici vengono abbandonati e alterne vicende riguardano altre attrattive locali, come il Parco Laghetti, difficile anche la sopravvivenza delle strutture di Forcella Aurine ed in generale di tutto il comprensorio tra Agordo e Gosaldo.
Un accenno di ripresa si ebbe nei primi anni del duemila con il finanziamento e la costruzione di una nuova seggiovia che raggiunge il rifugio Scarpa-Gurekian, con l'idea di valorizzare l'intera montagna di Frassené.
La seggiovia funzionava sia nel periodo estivo che in quello invernale per diverse stagioni, pur tra cambi di gestione e difficoltà economiche, per poi venire miseramente abbandonata come la vediamo oggi.
Resta il punto fermo nel Gruppo Alpini di Frassené, grazie al quale i sentieri sono sempre ben curati e tenuti, come curate sono alcune strutture come malga Luna, sicura garanzia di amorevole presidio di un territorio che rischia l'abbandono con conseguenze gravissime anche per l'equilibrio ecologico.
Frassené Agordino (m.1.080) si raggiunge facilmente da Agordo (circa 9 km), attraversando il ponte sul Cordevole nei pressi dello stabilimento Luxottica e seguendo la strada privinciale per Voltago, Frassené, Forcella Aurine, Gosaldo, passo Cereda e Fiera di Primiero.
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