la via dell'acqua nel basso corso del torrente Ausor - escursione a Sorriva di Sovramonte
Un giro in giro per le contrade dell'altopiano di Sorriva e Servo, ed anche tra gli anfratti più reconditi ed ingiustamente trascurati del Sovramontino.
Attenzione: il sentiero per i ruderi del mulino nella valletta dell'Ausor è attualmente completamente impraticabile.
Se le Vette Feltrine sono il Regno dei cieli, gli anfratti della pedemontana feltrina sono la casa dell'uomo, del suo lavoro, della sua storia e della sua arte.
E nel camminare per conoscere questi luoghi, troppo spesso snobbati, ci si convince sempre più che la bassa e media montagna feltrina è davvero bellissima.
Un mondo adattato dagli uomini per l'uomo, un impasto perfetto tra natura, cultura, arte, storia, lavoro e senso della vita.
Sovramonte si estende dalle Vette Feltrine alle forre pù spaventose del Cismon ed è un territorio stupendo,
dalla bellezza non esibita che va corteggiata con la fatica delle gambe e l'intelligenza dell'occhio che sa apprezzare le cose autentiche,
incontaminate, genuine eppur ancor vive. Un mondo lontanissimo dalle borie turistiche esibizionistiche.
L'escursione è facile, molto varia, alterna continui saliscendi e si svolge su stradine forestali e sentierini, solo alcuni punti presentano qualche piccolo dubbio di orientamento.
La risalita dal fondo dell'Ausor a Servo, lungo l'antica mulattiera del 'Sanguanel', è ridotta a misera traccia inerbata, perché non ci passa mai nessuno.
Dalla chiesa di SanDordi (San Giorgio), al centro della piana di Sorriva, si scende brevemente lungo la strada fino alla secca curva di fronte al Casel di Sorriva (una ex chiesetta poi latteria, ora centro culturale).
Lasciata la strada principale si prosegue per qualche decina di metri sulla strada per "Pizzeria Ovidio", si svolta subito a destra in mezzo alle case e dopo un centinaio di metri si svolta a sinistra per la stradina che scende tra i campi.
E' l'antichissima (forse romana) via per il Primiero, prima della costruzione (1880) della strada del fondovalle.
La stradina diviene una silvo-pastorale sterrata e scende con ampie curve fin quasi al fondovalle, dove con una breve deviazione si raggiunge uno slargo sovrastante l'affascinante biotopo del Laghetto Rodela.
Si risale poi al gruppo di case di Sentà, dove nella facciata di una casa si trova una straordinaria edicola religiosa.
Attenzione: il sentiero per i ruderi del mulino nella valletta dell'Ausor è attualmente completamente impraticabile. Bisogna risalire in paese.
Alla curva della strada accanto all'ultima casa, si lascia la strada e si scende per il sentiero sottostante che, dopo un tratto nel bosco, arriva ai miseri ruderi di un mulino (alcuni pezzi di ruota).
Non attraversare la passerella sull'Ausor, ma ritornare indietro per poco e prendere il sentiero che risale il ripido fianco del vallone e, dopo altri ruderi di mulini e segheria e dopo aver attraversato alcune stradine forestali, si giunge a Le Val.
Prendere il sentierino, non molto evidente (seguire le paline verdi), che sale accanto alla rencinzione e nel bosco.
Poi diventa mulattiera erbosa e arriva alle 'Peche del Sanguanel' (impronte). In breve si sale in piazza a Servo.
Dalla chiesa parrocchiale proseguire per la stradina asfaltata di San Rocco (cimitero).
Si scende verso sud e seguendo un breve tratto della strada principale si arriva a San Giorgio.
L'antica chiesa di San Giorgio è bellissima, con preziosi affreschi.
Il luogo è panoramicissimo su tutto il sovramontino ed il lamonese.