Sasso di Asiago
La località di Sasso accomuna tredici contrade, Chiesa, Lobba, Mori, Ruggi, Grulli Ecchele, Caporai, Pieretti, Cotti, Colli, Gianesoni, Sprunch e Loca, con poco meno di cinquecento abitanti ad oltre una decina di chilometri dal capoluogo Asiago.
Assieme alla non lontana località di Stoccareddo (Comune di Gallio), si trova sulle ripide propaggini erbose orientali del monte Col del Rosso, proprio sul ciglio della profondissima incisione del canyon della Val Franzela e del ripido ed inciso intaglio dove si snoda la famosa 'Calà del Sasso'.
La Calà del Sasso
Sembra sia proprio la costruzione della celebre trecentesca scalinata di 4444 gradini all'origine della fondazione del paese.
Si tratta, anzi si trattava, di un luogo strategico dove potevano trovare di che vivere le numerose maestranze legate al taglio degli abeti da trasportare all'Arsenale di Venezia, il trasporto dei tronchi ('Menada') lungo questa particolarissima via di trasporto, la formazione delle zattere e la fluitazione sul fiume (attività che vedeva i Valstagnotti maggiormente specializzati).
Il Col dei Remi, appena a sud (suddiviso tra i Comuni di Asiago e Valstagna) ed inciso dalla dolce Val di Scause (Scausse), indica proprio la particolare specializzazione del legname destinato all'Arsenale.
Non mancavano, inoltre, numerose altre attività accessorie o collaterali quali la produzione di carbone, la puntigliosa manutenzione della stessa Calà (=calata) di 4444 gradini affiancati da una canaletta selciata (oltre 700 metri di dislivello in circa 5 chilometri), luogo privilegiato di comunicazione per secoli, praticamente fino alla caduta della Serenissima, ma anche fino ai primi anni del '900.
Per la Calà transitavano pure merci provenienti dalla pianura, o da Venezia, necessari alla sopravvivenza nell'altopiano: farina, sale e manufatti vari.
Un luogo così importante è sempre stato oggetto di contese che in più occasioni sfociarono in violenti scontri che videro protagonisti i Comuni di Asiago, di Gallio e Valstagna, tutti interessati al monopolio di questa importante risorsa.
Le contese territoriali si protassero, con fasi piuttosto 'calde', per tutto il periodo di dominazione della Serenissima, dal 1400 all'epoca napoleonica.
Durante il periodo della Prima Guerra Mondiale queste contrade furono pesantemente martoriate.
Proprio sopra il paese, il Col del Rosso ed il Valbella furono traforati da quello che probabilmente è stato il più importante martellamento a colpi di mortaio delle fasi calde della seconda ondata offensiva austro-ungarica sugli altipiani, quando per un soffio si evitò il disastroso sfondamento che puntava proprio a scendere attraverso la Val Frenzela e la Calà del Sasso. I due monti ed il paese videro una pioggia di decine di migliaia di proiettili di grosso calibro che lasciarono un paesaggio desolato, pressoché un ininterrotto colabrodo di crateri.
Fu distrutta anche la chiesa parrochiale edificata nel 1602 e restaurata ed ingrandita nel 1744.
Si trovava nell'area delle attuali scuole elementari.
Quella che vediamo, come pure il campanile, è dovuta alla generosità e all'opera degli abitanti di Sasso degli anni 20 e 30 del secolo appena scorso.
Pro Loco di Sasso
Museo della Grande Guerra