L'area feltrina e la Val Belluna, fino a Belluno, offrono al ciclista tre aspetti nettamente distinti, comunque in grado di coprire, e in maniera strepitosa, tutte le necessità, le preferenze ed i gusti di tutti i ciclisti.
Per tutti e per tutte le stagioni insomma, per il turista che ama passeggiare per le varie contrade e per il più scatenato dei bikers che cerca salite, e discese, di mountain bike estremo.
il fondovalle della Val Belluna e le borgate attorno a Feltre
E', evidentemente, un'area molto antropizzata e segnata dalle due grandi statali a sinistra e a destra dell'alveo del Piave,
fiume che si percepisce e che segna, direttamente o indirettamente, tutta la fisionomia del territorio della Val Belluna e del feltrino.
Però esistono anche alcune provinciali, più 'alte' rispetto al fondovalle, dal traffico molto limitato
che collegano tutti i paesotti più interni e fanno da cardine alla numerosa serie di giri cicloturistici che qui possiamo compiere.
La principale è la pedemontana di Cesiomaggiore.
Trasversalmente a queste direttive stradali vi sono una infinita serie di strade e stradelle sterrate che permettono di accedere
ai più infimi anfratti, borghi o case isolate e che portano a scoprire scorci o manufatti a volte davvero sorprendenti.
Con la bici ci si può sbizzarire sicuri di rimanere sempre abbondantemente soddisfatti.
Sono itinerari che portano a vedere luoghi di bellezza di certo non esibita, ma profonda ed autentica.
Caratterizzanti sono i paesetti con le loro case, spesso vecchie ed ancora autentiche, spesso ristrutturate comunque con intelligenza e rispetto, spesso veri capolavori d'architettura.
Ogni luogo ha una storia, una lunga storia da raccontare, il tutto inserito in un ambiente collinare a dir poco magnifico e protetto alle spalle da alte montagne impenetrabili.
Tranne in rari casi, isolati e lungo le arterie principali, il territorio non è, fortunatamente, stato devastato come purtroppo in altre parti del Veneto.
Soddisfazione non solo per le gambe del ciclista dunque, qualunque sia la sua esigenza di corsa, ma anche soddisfazione per l'occhio e per la mente.
la fascia prealpina a sud, monte Grappa, Cesen, Praderadego, Col Visentin ed il Monte Avena a nord ovest
Ci aspettano, anzi aspettano i ciclisti allenati, le salite ai passi o alle cime quali
- il passo Croce d'Aune (facile) e le strade attorno a Lamon o al Col Perer (già più impegnative)
- le salite al monte Grappa per la "dorsale nord" da Caupo, classica salita cicloturistica più che altro piuttosto lunga (quasi 30 km.), oppure la durissima salita per la valle di Seren e Chiesa Nuova San Luigi
- alcune strade sterrate forestali sul versante nord del monte Grappa;
- la lunga salita sterrata al Monte Cesen, dal versante nord per Garda, e altre stradelle forestali di collegamento o varianti
- la salita al Passo di Praderadego, completamente asfaltata da questo versante, e la salita all'importante Passo di San Boldo e diverse strade forestali sterrate di collegamento utili per disegnare percorsi ad anello
- la salita al Nevegal
le Dolomiti Bellunesi
Già sufficientemente impervie (per non usare aggettivi come qualcosina di più di impervie...) anche per il camminare, poco spazio resta per la bici.
Dovremo giocoforza 'accontentarci' di girarci attorno e in questo senso un paio di itinerari cicloturistici, comunque molto impegnativi e difficili, li possiamo compiere.
Per le salite, al di là di qualche dura salita su stradine forestali oppure dure rampe per raggiungere le più impervie borgate (tipo Gena Alta nei Monti del Sole), di grandissimo respiro è la
salita al rifugio Dal Piaz alle Vette Feltrine.
E' una salita in mountain bike non particolarmente dura, per un ciclista di buon livello, che permette l'avvicinamento al sensazionale ed affascinantissimo mondo delle Vette Feltrine, si sprecherebbero aggettivi a descrivere panorami e vedute grandiose.
Probabilmente, ma io non l'ho provata in mtb, è possibile il tentativo di salita ai Piani Eterni dalla Val Canzoi e addirittura un collegamento con California, ma conoscendo i posti si tratta certamente di itinerari di altissimo impegno.
Comunque mi è capitato di vedere uno scendere in Mtb, non so come abbia fatto in salita.
Mi è stato riferito (e una volta ho anche visto un biker in discesa... a gambe all'aria e poi appiedato), ma nemmeno questa l'ho provata personalmente in bici, della possibilità di salire dalla Val Canzoi a malga Alvis e da qui al passo Alvis e rifugio Bruno Boz, conoscendola a piedi mi sembra dura... però bisogna provare.
Gianni