il medioevo e i 'secoli bui'
Medioevo è sostanzialmente una 'invenzione' del 1500, per classificare quel periodo, 'medium aevum', tra le supreme civiltà greche e romana e il nuovo evo del rinascimento.
Sotto questo concetto vengono inclusi circa 10 secoli di civiltà, densi di avvenimenti e contraddizioni, visti soprattutto con pregiudizi negativi.
In realtà l'uomo 'medioevale' non percepì 'fratture' con le epoche precedenti, anzi fino al 1200 gli imperatori Carlo Magno e Federico Barbarossa erano ritenuti eredi diretti degli imperatori romani.
Discussioni, puramente teoriche, distinguono l'inizio medioevale tra la caduta dell'ultimo imperatore Romolo Augustolo (476), oppure l'editto di Tessalonica, da parte di Teodosio I imperatore d'Oriente, con la proibizione delle religioni pagane e il riconoscimento
dei cristiani (380), oppure anche il 394 con la battaglia di Vipacco (Aquileia) e la definitiva spartizione dell'impero romano e l'editto del 396, sempre di Teodosio, con il quale il cristianesimo diviene religione di stato.
Cronologicamente il medioevo viene poi ripartito in 'Alto Medioevo' (alto dalla terminologia tedesca indicante vecchio o antico) tra i secoli V e IX, 'Pieno Medioevo' tra i secoli X e XIII, 'Tardo Medioevo' tra i secoli XIV e XV.
Dibattuta anche la data convenzionale di termine del medioevo, chi la pone al 1250, la data di morte dell'imperatore Federico II di Svevia, vero cardine (assieme al genero Ezzelino III da Romano) tra i concetti antichi-feudali e moderni di stato, oppure il 1492, data della 'scoperta' dell'America, data che indubbiamente cambiò radicalmente le concezioni del mondo conosciuto.
il medioevo, il feudalesimo e l'incastellamento nella penisola italica
L'arroccamento in castelli da parte delle potenti famiglie locali è tipico fenomeno avvenuto tra il IX e il X secolo, conosciuto anche come 'mutazione feudale', conseguente alla crisi dell'impero carolingio e all'incalzare di nuove invasioni come quella degli Ungari.
A differenza delle precedenti opere di fortificazione altomedioevali, che miravano più ad una difesa collettiva cittadina o dei luoghi strategici e che sfruttavano le precedenti strutture romane, l'edificazione diffusa di castelli costituì una rete efficente di difesa affidata in maniera gerarchica dall'imperatore ai propri vassalli.
Ma la 'mutazione' feudale vera e propria si attuò allorquando i vassalli più forti delle varie aree si assicurarono una specie di 'indipendenza' rispetto all'imperatore e si posero in lotta tra di loro, in questo arroccati nei propri castelli che divennero centri di potere locale.
Non a caso la crisi feudale avverrà qualche secolo dopo, quando a prevalere furono le mura delle città più grosse, con l'imporsi del potere comunale e una difesa più collettiva.
Dall'alto dei loro castelli i vari signorotti esprimevano la loro egemonia territoriale e le guerre locali si concentravano sull'assalto dei beni castellani dell'avversario (senza comunque disdegnare le scorribande a carico dei contadini...).
La diffusione dei castelli ebbe riflessi sulle tecniche militari e sul modo di fare la guerra.
Le battaglie organizzate e in campo aperto, fin dalle ultime grandi battaglie romane, erano molto rare, mentre prevalevano i lunghi assedi di centri fortificati.
Si privilegiavano gli assalti rapidi, le scorrerie, le imboscate e gli assedi.
Famosa la battuta di Ezzelino III 'il tiranno' che procalmava 'presi per fame' quando i soldati estensi si arresero, non più capaci di resistere alle truppe del grande condottiero accampato attorno alla città, intente a gozzovigliare con le razzie attuate nelle campagne circostanti.
I progressi nelle tecniche d'assedio, soprattutto dopo il XII secolo, copiate a Bizantini e Arabi, comportarono la conseguente evoluzione delle strutture difensive, come l'introduzione di torri rotonde e la sostituzione del legno con la pietra.
La successiva rivoluzione difensiva si ebbe con l'introduzione delle armi da sparo e la costruzione di grandi mura, come le cinquecentesche mura veneziane di Padova, basse e in terrapieno.
Il medioevo era già definitivamente alle spalle e la politica internazionale imponeva nuovamente grandi stati organizzati e opere di difesa mastodontiche.
suddivisione in Diocesi dell'impero romano nel 300 d.C. con l'istituzione della Tetrarchia
situazione amministrativa del XIV secolo nel periodo delle Signorie,
prima della 'donazione' a Venezia (1404)