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la grande guerra e i luoghi delle battaglie - Altipiani Veneti e Trentini
museo delle trincee al Monte Zebio - Asiago Altopiano Sette Comuni
Crocetta di Zebio (m.1708) prima linea austroungarica - museo all'aperto delle trincee
Era il tratto centrale della prima linea di arroccamento austroungarica nell'altipiano di Asiago, tra l'Ortigara, il Colombara,
l'Interrotto e la profonda incisione della Val d'Assa, dal luglio 1916 al dicembre 1917, sulle posizioni dopo la ritirata dalla linea di massima conquista a seguito della Strafexpedition del maggio 1916 che, in questa zona, fu fermata sulle aride sassaie del Monte Fior e Castelgomberto.
Il 16 giugno, esaurita la spinta offensiva, il comando austroungarico decise di ritirarsi su posizioni più facilmente difendibili. Fu questo il settore che vide il maggior sacrificio di sangue della prima guerra mondiale. Tra le, geograficamente, insignificanti alture dell'Ortigara e del Zebio, tra assalti e contrassalti per la conquista di poche decine di metri venne applicata la tattica della guerra di massa, intesa come spinta umana di migliaia di uomini, ma pure come guerra di massacro che richiese il sacrificio di decine di migliaia di giovanissimi soldati.
Il settore Monte Colombara - Monte Zebio era di enorme importanza. Dietro queste linee passava, infatti, l'unica strada facilmente percorribile che attraverso Casera Zingarella e Galmarara scendeva in Val d'Assa per raggiungere il passo Vezzena e le retrovie attestate a Levico e Caldonazzo, dove i rifornimenti potevano arrivare con la ferrovia. Un cedimento in questo settore, per gli austroungarici, avrebbe irrimediabilmente compromesso i rifornimenti alla più avanzata posizione sull'Ortigara e Campigoletti.
Per tutto l'autunno nell'intero settore gli italiani tentarono lo sfondamento con l'obiettivo di conquistare il vero nodo strategico dell'altipiano: il Portule. Il rigidissimo inverno 1916 paralizzò qualsiasi idea di azione e l'iniziativa di sfondamento fu programmata per il maggio/giugno 1917. Ma i primi di giugno una grande mina, posizionata tramite lo scavo di una lunga galleria, esplose sulle posizioni italiane della Lunetta di Zebio che vennero immediatamente occupate dagli imperiali. Immani furono le perdite sull'Ortigara. Svanì il progetto di sfondamento verso il Portule.
Causa gli avvenimenti sul settore orientale del Piave e Grappa, dal dicembre 1917 il fronte venne accorciato ed il fulcro della guerra fu il Monte Grappa.
Tutte le postazioni italiane nel settore dell'altipiano vennero abbandonate ed i caposaldi spostati a sud di Asiago sul Col d'Ecchele e Valbella, la linea più breve rispetto al Grappa e Valstagna in Valsugana.
museo delle trincee al monte Zebio - Asiago, Altopiano Sette Comuni
dove
Altopiano dei Sette Comuni, settore nord
monte
monte Zebio 1700 m (Comune di Asiago)
park
piccole piazzole presso la Croce di Sant'Antonio o direttamete a malga Zebio (m.1.680) - coord. N.45°55'39.4" E.11°30'36.5"
luoghi
croce Sant'Antonio, bivacco dell'Angelo, malga Zebio, Crocetta di Zebio, mina dello Scalambron, Pastorie
motivi
paesaggistici, storici
quando
tutto l'anno, in inverno solo con le ciaspole
lunghezza
4 km - fino a 10 km. o più a seconda del percorso e delle varianti
tempi
vari a seconda del percorso scelto, almeno due ore per la visita (con calma) delle trincee di Crocetta di Zebio e della mina dello Scalambron
orientamento
facile
quota
min.m.1.390 (Croce di Sant'Antonio) / max.m.1.730 (Zebio)
dislivello
200 m per l'anello minimo da malga Zebio, 350 m (o più) per l'anello con partenza dalla Croce di Sant'Antonio
tipologia
sentieri e mulattiere erbose
segnaletica
sentiero Cai n.832 e n.833, cartelli vari, bacheche
difficoltà
facile (turistico) l'anello da Malga Zebio, escursionistico (Cai=E) i vari anelli e varianti
esposizione
nessuna, ma prestare attenzione ai salti rocciosi presenti ovunque e agli scavi di trincea
pericoli
nessuno, ma è necessaria comunque prudenza e prestare attenzione per buchi, caverne, scavi di trincee
ricoveri
malga Zebio (agriturismo in stagione) - bivacco dell'Angelo (sempre aperto), coord. N.45°55'35.5" E.11°30'54.2", il rifugio Stalder è privato e aperto saltuariamente
nordic walking
adatto per le stradine forestali di avvicinamento
ciaspole
adatto, abbastanza impegnativo
carrozzine
no
mtb
salita da Asiago a malga Zebio per la stradina di accesso, con possibilità di alcune varianti su tratturi forestali - adatto, molto bello, abbastanza impegnativo
Malga Zebio si raggiunge partendo da Asiago (m.1000), aggirando l'aereoporto in direzione della località Rigoni.
Nei pressi (indicazioni, rotonda stradale), si dirama una carrozzabile in ripida salita, e dopo un po' sterrata, che costeggia l'alto costo boscoso della profonda Val di Nos.
Si passa accanto alla 'Croce di S.Antonio' per raggiungere il secco tornante dello 'Scoglio Bianco' (dove proseguendo dritti, divieto transito, la strada si inoltra verso il Bosco Secco o il Zingarella).
A sinistra, si sale alla Malga Zebio (m.1670), parcheggio, agriturismo in stagione.
Circa 10 chilometri da Asiago, stradina sterrata a tratti molto sconnessa, stretta e molto ripida, per autisti esperti di stradine di montagna.
La stradina può essere interessata (con chiusure parziali infrasettimanali) a lavori forestali a seguito della tempesta Vaia.
nota
Per chi raggiunge Malga Zebio in auto:
Si può percorrere una facile passeggiata, ampiamente documentata, segnalata ed attrezzata, attorno alle trincee di Crocetta di Zebio, ora risistemate e adattate a 'museo all'aperto'.
Consigliabile la breve divagazione al bivacco dell'Angelo, poco lontano verso Est.
Consigliabilissimo l'allungamento del giro a raggiungere la 'Mina di Scalambron' (m.1677).
Per chi vuole raggiungere le trincee e il cimitero "Brigata Sassari", dal bivio della stradina verso la mina Scalambron deve proseguire invece diritto in leggera discesa,
per chi è salito alla "mina" deve ritornare al bivio, oppure (solo esperti) scendere per una traccia di sentiero alla "Bocchetta Lussu" e direttamente al rifugio Stalder.
Chi cammina un po' di più può intraprendere la lunga traversata della dorsale, in direzione nord, seguendo le tracce del sentiero Cai 832,
a raggiungere gli Albi di Pastorie (qualche difficoltà di orientamento, seguire attentamente le tracce) e, in discesa, malga Pastorie.
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